Gli avvenimenti da moviola in questo ventiseiesimo turno di A. Analizzata la prova del signor Matteo Marchetti della sezione di Ostia Lido
Primo Tempo
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Si fa subito sentire Marchetti, che interviene 4 volte nei primi 10 minuti a placare il forte agonismo iniziale dei padroni di casa, mandando subito un segnale forte alle due squadre in campo. Dopo alcuni minuti in cui i ritmi erano andati scemando, da dopo il 25° gli spazi stretti fanno della fisicità un fattore con entrambe le squadre sempre più decise nei contrasti. Poteva starci il giallo per Oristanio al 44° per gioco pericoloso: alta la gamba del centrocampista del Venezia che colpisce il piede di Gila ma non la palla.
Secondo Tempo
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Si apre con un giallo la ripresa: ammonito Guendouzi dopo appena 2 minuti dalla ripresa. Sanzione ineccepibile, in netto ritardo l'intervento del francese ai danni di Idzes arrivato in anticipo sul pallone. Leggere proteste di Guendouzi al 53° per un tocco di mano in area del Venezia, Marchetti fa giocare, e da Lissone tutto tace. Rimane estremamente alto l'agonismo delle due squadre con il fischietto di Ostia Lido che fischia con costanza ma - arrivati al 73° - rimane fermo a uno il conto delle ammonizioni. Conto che, un minuto più tardi, sale a due: inappuntabile la sanzione di Marchetti a danni di Nicolussi Caviglia obbligato a stendere Zaccagni lanciato in ripartenza dopo una leggerezza del centrocampo veneto. Al 78° ammonito anche Ellertsson per una vistosa trattenuta su Isaksen. Rischia non poco Nicolussi Caviglia all'83°: in ritardo il suo intervento su Pedro, Marchetti lo grazia fischiando solo il fallo e non estraendo il secondo giallo. Ammonizione che invece si prende Schingtienne all'84°: troppo largo il suo gomito in occasione di un contrasto con Zaccagni. Il direttore di gara fischia e sventola il giallo sotto il naso del difensore del Venezia. Sulla lista degli ammoniti finisce anche Conde, ammonito al 91° per un intervento in ritardo su Pedro bravo a scaricare rapidamente il pallone e a farsi travolgere dall'avversario. Stesso epilogo per la scivolata di Zaccagni, costretto a fermare la ripartenza di Nicolussi con un intervento in netto ritardo.