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Lazio, Feltri su Immobile: “Un arbitro serio lo avrebbe ammonito per simulazione”

Non si placano le polemiche tra Lazio e Atalanta, anche Vittorio Feltri ha commentato quanto accaduto nella gara dell'Olimpico

redazionecittaceleste

ROMA - Un mare di polemiche ha scatenato la sfida tra Lazio e Atalanta. A cominciare dal tecnico della Dea Gasperini che ha commentato gli episodi dei calci di rigore assegnati dall'arbitro Rocchi alla Lazio, polemizzando sull'operato di Rocchi e sul comportamento di Immobile, definito da Gasperini "furbo" nel procurarsi due rigori inesistenti secondo il tecnico torinese. In realtà l'operato di Rocchi è stato corretto, con i due penalty che erano netti. Le due società si sono colpite a suon di comunicati sulle parole pesanti di Gasperini, ma le polemiche non sembrano volersi fermare. Infatti il direttore del quotidiano Libero, Vittorio Feltri scrive su Tuttosport le sue impressioni sui fatti di Lazio-Atalanta: "“Un pareggio nella Capitale non è da buttare via. Però non è bello assistere a certi episodi penalizzanti per una squadra di provincia molto meno tutelata dagli arbitri, che fatalmente hanno un occhio di riguardo per le big del campionato”.

“Si parla spesso di sudditanza psicologica che i direttori di gara negano esistere, invece c'è e produce effetti devastanti. Sul presunto fallo commesso su Immobile (quello del primo rigore ndr), avrei qualcosa da ridire. La punta laziale è stata in effetti urtata da un orobico, ma nulla di straziante, tanto è vero che il goleador non è caduto se non dopo aver compiuto un altro passo, quando ormai aveva perso il controllo della palla. Un giudice serio lo avrebbe ammonito per simulazione, invece gli ha concesso la punizione dagli undici metri. I padroni del calcio farebbero meglio a essere più conservatori evitando di danneggiare sistematicamente i club più poveri, senza i quali il massimo torneo italiano sarebbe una ben minima cosa”.

“Si parla spesso di sudditanza psicologica che i direttori di gara negano esistere, invece c'è e produce effetti devastanti” - e poi, dopo qualche appunto ai nuovi regolamenti, il giornalista entra nello specifico della gara dell'Olimpico - “Sul presunto fallo commesso su Immobile (quello del primo rigore ndr), avrei qualcosa da ridire. La punta laziale è stata in effetti urtata da un orobico, ma nulla di straziante, tanto è vero che il goleador non è caduto se non dopo aver compiuto un altro passo, quando ormai aveva perso il controllo della palla. Un giudice serio lo avrebbe ammonito per simulazione, invece gli ha concesso la punizione dagli undici metri”. Curioso come a 600 km di distanza si riesca a giudicare l'entità del dolore provocato da Palomino a Immobile visto che, come onestamente ammette lo stesso Feltri, il pestone c'è stato. Come 'contatto' 'simulazione' possano coabitare nella stessa frase è allora un esercizio di difficile lettura. “I padroni del calcio farebbero meglio a essere più conservatori evitando di danneggiare sistematicamente i club più poveri, senza i quali il massimo torneo italiano sarebbe una ben minima cosa”