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Lazio, possibile esposto alla FIGC dopo i cori verso Bakayoko

redazionecittaceleste

I rossoneri non hanno gradito i fischio dei tifosi della Lazio verso Bakayoko, ma si sono dimenticati di quella volta con Acerbi

"In merito ai cori discriminatori all'indirizzo del nostro calciatore, Tiemoue Bakayoko,  provenienti dal settore ospiti e avvertiti da alcuni giornalisti e spettatori - fa sapere la società rossonera sui suoi profili social - AC Milan dopo le opportune verifiche sta valutando di presentare un esposto alla FIGC". Questa è stata la risposta arrivata da parte dei meneghini in seguito ad alcune vicende legate all'ultima partita di campionato. Quella disputata a San Siro contro la Lazio. Naturalmente molto dell'astio nei confronti del calciatore francese è dovuto a quella volta in cui lui, insieme al compagno di squadra Franck Kessié, presero la maglia di Francesco Acerbi e la sventolarono sotto i loro tifosi in seguito ad una vittoria. Un po' come se fosse un cimelio di guerra o lo scalpo del nemico. Il realtà il difensore biancoceleste regalò la sua maglia agli avversari in segno di sportività e per seppellire alcuni momenti delicati avvenuti in partita tra i due centrocampisti meneghini e i calciatori della Lazio. Un gesto antisportivo, il loro, da condannare sul qualsiasi campo che ancora oggi rimane indigesto ai sostenitori capitolini e non solo.

Due pesi e due misure

Peccato che quella volta nessuno mosse un dito. A farsi giustizia, sportivamente parlando, dovette pensarci la Lazio stessa. La formazione di Simone Inzaghi, infatti, in quel periodo si prese la soddisfazione di buttare fuori i rossoneri in semifinale di Coppa Italia. Grazie soprattutto alla marcatura di Joaquin Correa. Uno che al Diavolo lo purgava spesso e volentieri quanto era nella Capitale. Ora, invece, bisognerà aspettare e vedere come i meneghini decideranno di muoversi.

Manca un rosso

Insomma, il campionato nuovo è appena cominciato ma le rogne in casa Lazio sono quelle di sempre. Anche ieri, il classe 1994 si è reso protagonista di un brutto fallo che gli avrebbe fatto guadagnare un cartellino rosso diretto. Ma l'arbitro, Daniele Chiffi, ha preferito tenerselo in tasca. Normale che poi il pubblico, pagante, si innervosisca per certe scene.