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Dossieraggio, nuovi dettagli. Floridi: “Lotito? Non fa questi giochetti. Gravina…”

Lotito e Gravina
Emergono nuovi dettagli sul dossieraggio contro il presidente della Figc Gravina. Il presidente Lotito si è dichiarato estraneo ai fatti
Edoardo Pettinelli Redattore 

Continuano a emergere nuovi dettagli in merito al fascicolo aperto contro il presidente della Figc Gabriele Gravina. Al centro dell'attenzione era finita la compravendita dei diritti tv della Lega Pro e la gestione delle provviste di extra finanziamenti che ne sarebbero derivati. Sotto la lente d'ingrandimento la regolarità di un bando del 2018 (anno nel quale a capo della Lega Pro si trovava ancora Gravina). Ad attirare l'attenzione della pm Maria Sabina Calabretta e del procuratore aggiunto di Roma Giuseppe Cascini, due proposte di acquisto per la preziosa collezione di libri antichi di Gravina stesso. Opzioni che sarebbero state esercitate prima attraverso il versamento di una caparra per poi sfumare con il venditore che avrebbe tenuto per sé i soldi versati.

Il tutto, avvenuto nel 2018, sarebbe dunque inteso come una sorta di contropartita che avrebbe assicurato i diritti televisivi della Lega Pro alla Isg (società specializzata nelle piattaforme digitali). Il fascicolo della procura di Roma per appropriazione indebita e riciclaggio arriva dal presunto dossieraggio che il magistrato della Dna Antonio Laudati e il finanziere Pasquale Striano (oggi entrambi indagati con più capi d'accusa) avrebbero creato con lo scopo di danneggiare l'allora numero uno della Lega Pro. Al confezionamento del dossier, creato grazie alle informazioni di un ex fedelissimo di Gravina come Emanuele Floridi, avrebbero partecipato anche altri due ufficiali della Guardia di Finanza.

Il dossier comincia a prendere corpo tra il maggio e il giugno del 2022 per essere poi trasmesso dal procuratore nazionale Antimafia Giovanni Melillo a Roma. Il tutto però seguito dalla falsa dichiarazione di Laudati che sottolineava come le indagini fossero nate dalla Procura di Perugia. In realtà le origini del fascicolo sarebbero le informazioni fornite da Floridi stesso. “Sono stato sentito tre volte dal finanziere Striano, che poi ho scoperto aveva fatto accessi pure su di me" assicura Floridi che poi aggiunge: "Quindi, a settembre scorso, per più di tre ore anche dal giudice Cantone a Perugia e infine a novembre dal pm Cascini, cioè il non plus ultra della Procura di Roma e se indaga lui vuol dire che sotto c’è roba importante. Comunque dopo tutto ‘sto cinema, ho capito solo una cosa: stanno indagando sulla compravendita dei diritti televisivi di quando Gabriele Gravina era presidente della Lega Pro...".

L'ex fedelissimo di Gravina torna poi sul rapporto con l'attuale presidente della Figc: "Con Gravina c’è sempre stata stima e affetto, mai un rapporto di lavoro dipendente". Soprattutto, però, il rapporto molto stretto Floridi lo ha con Claudio Lotito. “È un reato essere amico di Lotito?”. Il fatto però che tra il patron biancoceleste e Gravina ci sia più di qualche frizione ha portato gli inquirenti a sospettare che dietro l'azione portata avanti da Laudati e Striano ci sia stata una spinta di Floridi stesso per contro del numero uno della Lazio.

Contestazione immediatamente smentita da Floridi stesso. "Macché secondo voi un miliardario come Lotito si mette a fare certi giochetti? Lui non lo pensa proprio, Gravina. Lotito è come De Laurentiis che si è permesso di cacciare Dazn daNapoli...". Si difendere anche da solo Floridi che chiosa così: "Sono stato sentito solo come persona informata sui fatti, mi hanno convocato, non sono andato spontaneamente. E non mi hanno indagato, perché non ho nulla da nascondere". Nel frattempo Lotito ieri ha sottolineato nuovamente il suo essere estraneo ai fatti: "La Lazio non c'entra nulla, né il sottoscritto".

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