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Gravina: “Toglieremo il diritto di veto. Sui contrasti con la Lega…”

redazionecittaceleste

Il presidente della FIGC ha parlato al termine del Consiglio Federale ribadendo la volontà di portare avanti la riforma del sistema calcio

Continua la battaglia del presidente della FIGC Gabriele Gravina, invorticato nel desiderio di riformare il calcio italiano. Proprio dei suoi progetti, allora, Gravina ha parlato al termine del Consiglio Federale odierno. Di seguito le sue parole, riportate dalla Gazzetta dello Sport. “Sono molto fiducioso e il 12 dicembre convocherò un’Assemblea generale alla presenza di tutti i delegati. Ci guarderemo negli occhi e parleremo del futuro del calcio italiano. Le riforme continuano. Il 28 di luglio, prima dell’inizio della stagione, porterò in approvazione del Consiglio un piano triennale di norme per i controlli sulle iscrizioni ai campionati, senza aspettare le motivazioni di Collegio di garanzia sull’indice di liquidità.

E ci sono anche i progetti legati alle infrastrutture e ai settori giovanili. Oltre alle riforme dei campionati. Al momento lo Statuto consente a ogni componente il diritto di veto, però non possiamo rimanere ingessati così. Si tratta di una norma che dovrà essere modificata, è un po’ una iattura. In teoria si potrebbe anche procedere a una nuova formula senza il voto della Serie A”. Riguardo il bilancio consuntivo del 2021, poi, Gravina ha detto: “Si tratta di un bilancio straordinario che ha battuto ogni record per valore della produzione, superiore anche a quello di un anno importante come il 2006. Abbiamo avuto anche un margine operativo lordo di oltre 40 milioni e un risultato positivo pari a 11,1 milioni di euro”.

Inoltre, Gravina ha nuovamente invocato un aiuto concreto da parte del Governo e del mondo dell sport: “Ci sono risposte che aspettiamo e che ancora non sono arrivate, come per l’apprendistato, il vincolo e il lavoro sportivo o l’erogazione dei ristori”. Riguardo poi i recenti contrasti tra Lega Serie A e FIGC, poi, Gravina ha detto: “Il calcio è molto compatto. A volte si confonde un momento di estemporaneità di alcuni soggetti che sono una minoranza con tutto il movimento. Con la Lega ho un ottimo rapporto. Poi possono nascere attriti su spinte umorali e rapporti interpersonali, ma sono cose che vanno tenute fuori dalla politica federale”.