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Serie A, Rocchi: “Ho scelto di non pubblicare l’audio di Inter-Roma perché…”
Gianluca Rocchi, ex arbitro di Serie A, è intervenuto in conferenza stampa in FIGC sul bilancio della stagione degli arbitri in Serie A. Il designatore si è soffermato sulle proteste eccessive da parte degli allenatori, sulle simulazioni dei calciatori e sull'esperimento delle decisioni arbitrali spiegate attraverso i media. Ecco le sue parole.
"Quando si investe sui giovani ci vuole tempo e pazienza, purtroppo il calcio non li tiene in conto. Abbiamo inserito due ragazzi giovani internazionali come Marchetti e Marcenaro, potevano fare molto meglio e l’ho detto anche a loro, ma il nostro ragionamento è rivolto al domani.
Se vogliamo avere arbitri al top sui 39-40 anni, dobbiamo investire su giovani di 32-33 anni. Sono rischi ponderati, ma stiamo facendo un investimento per il futuro. Gli obiettivi sono la riduzione e la ridistribuzione dell’organico, vogliamo valorizzare i giovani perché ad oggi facciamo fatica a utilizzare dei giovani nei big match.
Abbiamo tre arbitri élite in UEFA e vogliamo almeno tornare a quattro, abbiamo tolto nomine internazionali a Fabbri e Doveri e comunque hanno fatto una grande stagione. Hanno lasciato un posto e non è banale, ma hanno reso ancora meglio e questo dimostra la loro professionalità. Questo passaggio è valido soprattutto per il futuro.
Abbiamo europeizzato il nostro arbitraggio in un campionato che ha difficoltà ben diverse rispetto all’Europa League, non si può paragonare una partita per la salvezza che una partita della Champions League. Avevo chiesto di essere duri nelle ultime giornate e sono stati allontanati cinque allenatori nella penultima giornata, le proteste sono eccessive.
Per noi il lavoro è stato decisamente positivo. Non è facile metabolizzare un errore, ma ci stiamo lavorando. Siamo stati bassi sulla concessione dei rigori, forse anche troppo perché alcuni ce li siamo persi. Dovevamo condannare maggiormente le proteste, ma siamo stati molto duri sui gravi falli di gioco: la tutela dei calciatori è fondamentale.
Sono stati fatti circa sei check VAR a partita, sono leggermente calati gli interventi a partita, significa forse che abbiamo fatto qualcosa meglio rispetto all’anno precedente. Siamo intervenuti su 136 episodi, significa aver riparato 136 errori. Ci sono stati 72 interventi con On Field review, 64 overrule.
Ci sono tanti errori: quello che mi ha fatto più riflettere è sulla comunicazione. Non è stato facile gestire gli audio su Open VAR, in alcune circostanze ho dovuto tutelare i ragazzi, esempio su Inter-Roma, ma questa è una scelta mia. Non sono bravo a preparare questo tipo di lavoro, come esperienza ho capito che è meglio far vedere tutto.
Questa è una sfida che lancio per il futuro, a me va bene questo ma dovreste anche concedere la possibilità di designare un arbitro che ha sbagliato anche la settimana successiva. Non posso tenere fuori un arbitro che ha fatto un percorso perfetto per sette mesi solo perché ha fatto un errore la settimana precedente.
Mi arrabbio su tutti gli errori, poi cerco sempre di capire come si è sbagliato. Alcuni episodi si potevano gestire meglio, non posso indicarne uno solo. Non possiamo permetterci un errore per superficialità. Tra i giovani Sozza e Colombo hanno fatto un’ottima stagione, chi è subito dietro ha ampi margini di crescita.
È normale che con 50 gare di Serie A inizia ad essere un arbitro vero. Quando ero più giovane c’erano partite meno complicate, quest’anno c’erano tanti incroci decisivi per la classifica e per questo ci vuole pazienza arbitrale. Ci vuole poi dall’altra parte un cambio di marcia da parte degli arbitri."
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