cittaceleste serie a news Serie A, Zappi: “Momento storico per gli arbitri. Sulle bodycam dico che…”

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Serie A, Zappi: “Momento storico per gli arbitri. Sulle bodycam dico che…”

Milan-Lazio
Il presidente dell'AIA, intervistato da Il Messaggero, ha parlato del decreto legge che equipara i direttori di gara ai pubblici ufficiali
Edoardo Benedetti Redattore 

Antonio Zappi, presidente dell'AIA, è stato intervistato da Il Messaggero in seguito all'approvazione del decreto legge che equipara gli arbitri ai pubblici ufficiali. Di seguito le sue dichiarazioni:

Presidente Zappi, che emozione ha provato?

"Felicità e soddisfazione. Un momento storico. Speriamo che serva realmente anche se non ci facciamo illusioni. La repressione è sicuramente un fattore importante, che potrebbe anche rivelarsi decisivo, ma non c’è nessuna legge che modifica la cultura della violenza. Quindi la nostra battaglia continuerà. Bisogna cambiare il modo di pensare. Sicuramente, e ribadisco, è stato un passaggio importante, fondamentale per continuare a lavorare con serenità e per dare sicurezze ai nostri ragazzi in giro per i campi. Ma il nostro lavoro continua".

Dov’era quando è arrivata la notizia?

"Ad Arezzo, con Lorenzo Petrelli, l’ultimo arbitro che hanno aggredito (40 giorni di prognosi, ndr). Oltre alla gioia che immagina e che tutti noi abbiamo sentito immediatamente, in me è scattato un sentimento anche di amarezza per non essere arrivato una settimana prima e aver aiutato anche quest’ultimo giovane direttore di gara. Petrelli, come tutti gli altri arbitri aggrediti in passato, non ha avuto nessuna tutela, purtroppo".

È vero, ma rimane comunque un grande risultato per lei.

"Senza dubbio, ed era un punto fermo del mio programma. E chi si approccia ad una carica come la mia deve per forza mettere al primo posto il contrasto a questo odioso fenomeno. Dannoso non solo per chi scende in campo ad arbitrare ma per tutta la comunità".

Il prossimo passo quale sarà?

"Rimanendo nel tema della prevenzione, organizzeremo dei corsi e metteremo in piedi dei progetti formativi insieme alle componenti federali che hanno a cuore la tutela dei ragazzi, in sintonia anche con il nuovo Osservatorio antiviolenza voluto dalla Figc: anche questo è un segnale importante che è stato mandato".

Si parla anche di una bodycam sulla divisa degli arbitri per cercare di prevenire, o limitare, la violenza.

"Ho partecipato ad un symposium con la Uefa dove si è parlato di questo insieme a Roberto Rosetti, il designatore italiano. Vogliamo sviluppare tutte le tecnologie che servono, e che in Inghilterra hanno dato i primi risultati, per evitare aggressioni e per dare ancora maggiore sicurezza ai direttori di gara. Siamo disponibili a qualsiasi esperimento, e non è la prima volta che lo diciamo".

Decisivo è stato il Ministro Andrea Abodi, ma c’è qualche altro che vuole ringraziare? Parliamo di una legge voluta da molti alla fine.

"Sì, perché il primo a parlarne è stato il deputato del Pd Antony Barbagallo. Quindi è evidente una cosa: tutti volevano che questo decreto venisse approvato. Rimane la voglia di civiltà che ci accomuna. Ma ci sono da ringraziare anche il Sottosegretario al Ministero della Giustizia, Andrea Ostellari che è anche un ex arbitro, e Carlo Deodato".

Il primo obiettivo dopo l’elezione lo ha centrato. Quindi mandato che inizia in discesa. Ma adesso quale sarà il prossimo step da raggiungere?

"Rimettere al centro dell’associazione arbitrale le eccellenze tecniche e la loro qualità. Magari un giorno si parlerà degli arbitri solamente per le scelte e le decisioni positive che prendono in poco tempo dentro una partita, e magari meno degli errori che fanno. Ce ne saranno ancora, ma il target è quello di cambiare rotta. E sono convinto che lavorando in profondità ci riusciremo".