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Serie A, nuova riforma in bozza? Diritti Tv, betting e stadi: il punto

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Nuova riforma in bozza per il calcio italiano? In ballo i diritti Tv e lo stop al Decreto Dignità, oltre al superamento della Legge Melandri
Edoardo Pettinelli Redattore 

Potrebbero arrivare fatti concreti a seguire le tante voci che si susseguono sulla ristrutturazione del calcio italiano. Una bozza in fuga dagli uffici legislativi sta facendo discutere in queste ore. Tra scetticismo e fermento, presto può arrivare una nuova riforma: tra i temi in ballo ci sono i diritti Tv, ma non solo: ricorre il tema sul superamento della Legge Melandri, così come per lo stop al Decreto Dignità introdotto nel 2018.

Oggi il Decreto Dignità impedisce alle società di Serie A e non solo di promuovere la sponsorizzazione di bookmakers e agenzie di scommesse varie, sia in forma diretta che indiretta. Nella legge delega che potrebbe presto essere presentata all'Ordine del Giorno dell'Esecutivo si legge come l'intenzione del ddl sarebbe quella di "sia pure nella sola forma indiretta, la sponsorizzazione da parte degli operatori di giochi e scommesse", oltre a "una quota della raccolta dei giochi e scommesse a favore degli organizzatori e dello sviluppo dell’impiantistica".

Verrebbe così introdotta una quota pari all'1% circa delle attività generate che le agenzie destinerebbero allo sport, così una parte dell'indotto verrebbe destinato a un fondo per la lotta alla ludopatia e non solo. Grande fermento, poi, in materia di Diritti Tv: un tema fortemente ricorrente negli ambienti del calcio italiano. Da qualche anno il regolamento vieta l'esclusiva di un broadcaster in materia di trasmissione de campionato di Serie A. Tutto ciò potrebbe presto - di nuovo - cambiare.

Qualora, infatti, venisse superata la Legge Melandri. Nel 2008 tale misura fu introdotta per regolare la vendita e la distribuzione dei ricavi in termini di diritti Tv. La legge delega prevederebbe l'abrogazione di tale legge, riportando e riconoscendo così il diritto esclusivo di centralizzare i diritti legati alla trasmissione del massimo campionato italiano di calcio e di tutti i contenuti relativi agli eventi sportivi, sia per il mercato nazionale che internazionale.

Non solo: con il superamento della Legge Melandri, verrebbe poi introdotta anche una ripartizione dei proventi legati appunto ai diritti Tv. Sarà prima necessario attendere un responso dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni - AGCOM - per capire se avrà un impatto positivo o meno sul mercato. Tre i criteri proposti nella legge delega: 50% o più dell'indotto ripartito in maniera equa, il restante diviso tra meriti sportivi a partire dalla stagione sportiva 1999/2000 fino a oggi e l'utilizzo e la valorizzazione di tesserati italiani.

Ultimo punto - ma non meno importante, di certo - è il tema degli stadi, che negli ultimi anni coinvolge sempre più società di Serie A e non solo interessate ad ammodernare le proprie infrastrutture tra ostacoli legali e non. In particolare, la riforma sarebbe volta a favorire la costruzione - ma anche l'ammodernamento - di impianti, introducendo misure di defiscalizzazione e favorendo  i temi di efficienza energetica, oltre a ridurre le emissioni di CO2, digitalizzare gli impianti e rendere la gestione delle produzioni audiovisive smart.