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Lotito: “Sono orgoglioso di essere il presidente della Lazio”

Lazio Lotito

Claudio Lotito è stato ospite al TG2, il presidente della Lazio ha colto l'occasione per parlare dei progressi della società

redazionecittaceleste

ROMA - Il presidente della Lazio Claudio Lotito, è intervenuto ai microfoni del TG2 per parlare del momento strabiliante del club biancoceleste:

IL CLUB

"Come un padre di famiglia ho l'obbligo di fare in modo che le persone vivano lo spirito di gruppo. Bisogna avere voglia di ottenere risultati, spronando l'ambiente e dando loro delle motivazioni aggiuntive. Bisogna lavorare in modo corale, Dico loro di supportarsi in campo e di aiutarsi. Ci vuole spirito di sacrificio. I calciatori non rappresentano solo loro stessi, ma tanti tifosi appassionati che vivono di Lazio. E' una nostra responsabilità. Alcuni si sono svegliati dal coma sentendo l'inno della Lazio. I tifosi pretendono il 300% dai loro beniamini. Ho il compito di rendere il gruppo competitivo. Devono sentire l'orgoglio di appartenenza. Le mie iniziative sono rivolte alla crescita del club. Che il calcio porti valori morali, noi alleniamo corpo e mente. Sono orgoglioso di essere il presidente di questa società. Alcuni mi ringraziano per questo dicendomi che il club è composto da persone disponibili. Hanno una buona impressione su di me".

LA CRESCITA

"In tribuna autorità ci sono quadri famosi, questo perché il cerca il connubio tra crescita sportiva e culturale. Giusto inculcare i valori fondamentali della società civile. Al mio arrivo molti tifosi veniva considerati addirittura fascisti o razzisti, e ne paghiamo ancora lo scotto. Ho dato segnali forti in controtendenza. Abbiamo un codice fatto di regole precise. In Italia siamo stati tra i primi a valorizze i tifosi. Non tutti devono pagare gli errori di pochi. La maggior parte sono persone per bene che tifano e basta".

IL COMPLEANNO

"Abbiamo festeggiato con soddisfazione. Una scenografia fantastica più Castel Sant'Angelo e il francobollo. Poi i risultati importanti in termini sportivi. L'acquisto del negozio nel centro di Roma ha risvegliato il senso di appartenenza e l'orgoglio di appartenere a questa squadra. Contro il Napoli il risultato è stato giusto. Ma noi avremmo meritato di non perdere. Visto il rigore di Immobile, i goal annullati e i legni colpiti. La Coppa Italia da sempre per noi è un punto di riferimento. In Supercoppa eravamo sfavoriti, la Juventus voleva rifarsi anche della sconfitta in campionato".

SUL TECNICO

"Inzaghi vive la Lazio come la sua famiglia. Il suo percorso da allenatore lo vede alla guida del club dagli allievi regionali. Quello che ha ottenuto l'ha guadagnato con merito. Ha qualità. Ho puntato su di lui anche quando ha avuto difficoltà. Quando faceva il calciatore gli ho detto che era giunto il momento di iniziare un percorso diverso. Giunse in Primavera al posto di Bollini. L'ex tecnico seguì Reja e il posto era vacante. Sarebbe dovuto andare alla Salernitana, ma ho ritenuto che avesse le qualità per la prima squadra. Ha un carattere predisposto per questo lavoro".