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Extra Lazio – Abramovich squalificato: non è più il presidente del Chelsea

Roman Abramovich squalificato

Ora è ufficiale: Roman Abramovich è stato squalificato direttamente dalla Premier League non sarà più il presidente del Chelsea

redazionecittaceleste

Quella che nei giorni scorsi sembrava una possibilità più che concreta, ora è diventata una realtà: Roman Abramovich è stato squalificato. Il magnate russo, perciò, non sarà più il presidente del Chelsea. A renderlo noto è la stessa Premier League che nelle scorse ore ha anche pubblicato un comunicato ufficiale che attesta quanto segue: "A seguito delle sanzioni imposte dal governo britannico, il comitato della Premier League ha squalificato Roman Abramovich dal ruolo di direttore del Chelsea Football Club. La decisione del comitato non avrà alcun impatto sulla possibilità da parte della squadra di allenarsi e disputare le partite, come stabilito dai termini di una licenza del governo, che scadrà il 31 maggio 2022. Il governo è aperto alla vendita del club e valuterà la richiesta di una licenza per permettere la vendita. Vogliamo però chiarire che tale licenza non consentirebbe in alcun modo a Roman Abramovich di trarre beneficio dalla vendita”.

Il Chelsea festeggia la Supercoppa

Il futuro del Chelsea

Ciononostante, i Blues potranno terminare la stagione attualmente in corso senza problemi. Anche se è lecito pensare che qualche ripercussione, anche se esclusivamente di natura psicologica, non mancherà affatto. Ma la domanda sorge spontanea: come cambierà il ruolo del Chelsea nel mondo? Nelle giornate scorse si era parlato molto di alcuni calciatori del club in chiave mercato. Tuttavia, ad oggi è necessario capire bene fino a che punto e fino a che momento la società londinese verrà bloccata. Qualora la proprietà del club dovesse cambiare, allora si potrebbe pensare ad un ritorno alla normalità. Almeno sotto l'aspetto calcistico.

La fine di un'epoca

Fatto sta che con l'addio di Abramovich finisce un'era. Per i Blues ma anche per il calcio europeo e mondiale. L'imprenditore russo, infatti, rilevò la società nel 2003 pagandola 60 milioni di sterline. Dopo quasi vent'anni e diversi titoli conquistati, ora l'imprenditore moscovita è obbligato a lasciare.