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Sabatini: “Io romanista, ma ringrazierò Lotito per sempre”

Le parole di Walter Sabatini

Le sue parole

redazionecittaceleste

Walter Sabatini, ex collaboratore del settore giovanile della Lazio (1992/1994) e poi diesse del club (dal 2003 al 2005), successivamente alla Roma dal 2011 al 2016, ha parlato ai microfoni di Radio Radio. "La Roma, a mio avviso, manca il collagene, gioca brandelli di partita alla grande e brandelli no. La società deve avere un rapporto primario. Non so quant’è la forza di Pinto nello spogliatoio né nei confronti di Mourinho. Io sono tifosissimo della Roma, è stata la mia vita. E’ ridicolo mettere in discussione questo mio attaccamento. Vincere a Roma complicato? Nei miei anni perché c’era la Juve che faceva 102 punti… L’ambiente è difficile, ma l’ambiente siamo tutti noi. E’ una piazza turbolenta e polemica però non si perdono le partite per queste, conta sempre la taratura della squadra. Ringrazierò sempre Lotito, gli porterò sempre la mia riconoscenza, mi ha dato una possibilità quando venivo da una squalifica e non posso dimenticarlo. Se tornerei?Domanda retorica. Ci tornerei, ma nessuno pensa di farmi tornare. E non c’è mai stato un riavvicinamento nei miei confronti, perché ormai il calcio sceglie i dirigenti con gli algoritmi. Ci devo convivere, ma non voglio essere codificato e vittima di un algoritmo".

Ancora su Lotito e Pallotta: "Lotito è stato il miglior presidente della Lazio, va contestualizzato, la società era quasi in tribunale: con il suo coraggio ha portato la società in una dimensione europea, anche per il mio contributo in quegli anni, arrivati ai preliminari di Champions. Su Pallotta devo sorvolare, anche se mi ha dato la Roma".

Sul campionato in essere: "Guardo tutte le partite, in particolare il Bologna perché è la mia squadra fino al 30 giugno. Fino a un mese fa ho puntato sul Napoli per lo scudetto e confermo la mia idea. Ora hanno tanti infortuni, ma Spalletti troverà una soluzione. L’Inter in questo momento è felice, il Milan può restare in vetta fino alla fine. Il campionato è vivo e stimolante. Manca la Juve? Non ha ancora trovato un canovaccio giusto, ci sono discontinuità in campo, ma è anche una conseguenza dell’abbandono di Ronaldo. Manca un po’ a centrocampo. Rabiot lo avrei voluto alla Roma, mi aspettavo di più da lui: più continuità, più incisività. Lo persi per un capriccio della madre".