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UEFA, ancora polemiche con la Superlega: “Potevano uccidere il calcio”

UEFA

Non sono finite le critiche da parte della UEFA nei confronti dei club che hanno abbracciato l'idea della Superlega

redazionecittaceleste

Nonostante la Superlega sia nata la sera e morta la mattina seguente, la sua è un'idea che sembrerebbe restare ancora viva nella testa dei club che vi avrebbero volentieri partecipato. Ovviamente tutto questo non va giù alla UEFA e ai suoi maggiori esponenti. Di recente il presidente del governo continentale del calcio, Aleksander Ceferin, è tornato a dire la sua in merito e lo ha fatto grazie ai canali di Der Spiegel. In questa intervista il numero uno della UEFA si è rivolto con toni aspri nei confronti dei suddetti club. In particolare verso Juventus, Real Madrid e Barcellona: "Non mi dispiacerebbe se si ritirassero dalle nostre competizioni. Trovo divertente il fatto che vogliano creare una loro competizione ma continuando allo stesso tempo a giocare in Champions League. Credo che i loro dirigenti siano semplicemente degli incompetenti. Parliamo di persone che hanno provato ad uccidere il calcio. Uno come Florentino Perez si lamenta di non poter sopravvivere senza la Superlega poi prova a comprare Mbappé offrendo 180 milioni di euro".

Il calcio deve cambiare

Insomma, che il calcio abbia bisogno di una sorta di rivoluzione sembra ormai certo. Eppure tra i club che danno spettacolo in campo e gli organi che gestiscono il tutto non si riesce a trovare una formula capace di accontentare tutti. Anche le vecchie leggende di questo sport, come Roberto Baggio, credono che i cambiamenti siano necessari. Anche se forse la formula proposta non è la migliore in assoluto. Queste le sue parole per la testata spagnola Revista Libero:

Parola di Baggio

"Penso che il calcio abbia bisogno di un rinnovamento. Anche se la velocità con cui il progetto è affondato, però, deve far riflettere. Sarei deluso se si perdesse l'opportunità di costruire un progetto necessario. L'unica cosa che conta è che i benefici siano per tutti. Dobbiamo creare una cultura dello sport, quindi anche del calcio, senza mai dimenticare che appartiene alle persone".