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L’Inter dice sì al primo addio pesante: “Può partire” | Calciomercato

Stefania Palminteri Redattore 

Quando si parla di calciomercto certe cose non te le dicono. Ma si capiscono. Basta guardare i volti, i silenzi, certi incastri di mercato che iniziano a girare in sottofondo. L’Inter si muove. E dietro le strategie, c’è pure una lista. Di chi potrebbe restare. E di chi, invece, no.

Thuram è borderline. Dice di voler rimanere — e ci credi anche — ma dall’Inghilterra qualcosa bolle. La clausola da 85 milioni non è un muro. È una porta, in pratica. Frattesi? Dovrebbe restare. Non è mai stato davvero messo in discussione. Almeno per ora. Asllani invece vive tra le righe: richieste, voci, ma tutto appeso. Uno di quei nomi che a fine agosto potresti ritrovarti ceduto in dieci minuti.

Poi ci sono gli altri. Taremi? Con un piede già fuori. Acerbi pure, anche se magari non se lo aspettava. De Vrij è sulla stessa barca. Vecchia guardia, bei ricordi, ma si cambia. E Carlos Augusto? Nome che torna in certi scambi laterali. Quelli che non finiscono mai in prima pagina, ma fanno saltare gli equilibri. E alla fine, resta lui. Calhanoglu. Quello che sembrava intoccabile. Ora, invece, il più vicino all’uscita. L’Arabia spinge, la Turchia lo coccola. E qualcosa si è incrinato, sì. E l'Inter, avrebbe accettato l'idea di una cessione. Di un addio.