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Mercato Lazio – Il retroscena: Kostic pronto a scusarsi pur di essere ceduto

Filip Kostic
Filip Kostic sarebbe pronto a giocarsi il jolly pur di fare le valigie e di lasciare l'Eintrach per abbracciare il progetto della Lazio

redazionecittaceleste

Le ore che hanno preceduto la sfida di campionato tra Lazio e Spezia hanno visto Filip Kostic e il suo club di appartenenza, l'Eintracht Francoforte, grandi protagonisti. Poco prima che la seconda giornata di Serie A iniziasse, la compagine biancoceleste si è fatta distrarre da ciò che è successo in Germania. Il calciatore serbo promesso sposo dei capitolini, non si è presentato ad uno degli ultimi allenamenti e questo ha fatto infuriare la società tedesca. I dirigenti del club, infatti, hanno ribadito che c'è un contratto che lega il calciatore alla squadra e che se non verrà presentata un'offerta adeguata nulla costringerà l'Eintracht a venderlo. Il gesto del classe 1992 è nato dalla voglia di forzare la mano, lui non aspetta altro che atterrare nella Capitale, ma in realtà non ha fatto altro che aggravare le cose.

Maurizio Sarri

Il retroscena

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Per l'esperto di mercato Alfredo Pedullà, l'esterno d'attacco sarebbe pronto a chiudere scusa. Questo potrebbe far chiudere un occhio alla società di Francoforte, la stessa che ha chiesto alla Lazio una somma molto vicina ai 20 milioni di euro per il passaggio di mano del cartellino. Il club biancoceleste vorrebbe chiudere intorno ai 18 milioni: 10 subito più bonus legati al raggiungimento di determinati risultati. L'Eintrach ha già acquistato il suo sostituto, Jens Hauge dalla compagine rossonera di Stefano Pioli, ma questo non è servito a far partire il serbo.

L'alternativa

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In caso la trattativa con il quasi trentenne attaccante esterno non dovesse andare in porto, la società capitolina sarebbe pronta a ripiegare su Mattia Zaccagni: centrocampista offensivo in scadenza di contratto con l'Hellas Verona. Gli scaligeri, pur di non rischiare di perderlo a parametro zero a fine stagione, sarebbero disposti a cederlo adesso in cambio di una cifra vicina ai 10 milioni di euro. Meno di quanto richiesto dai tedeschi per un calciatore più il là con gli anni.