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Lazio, Parolo: “Felipe Anderson può tornare quello di prima. E sul futuro…”

redazionecittaceleste

Marco Parolo è recentemente tornato a parlare delle vicende inerenti alla Lazio e dei progetti che ha per il suo futuro
02:56 min

I microfoni di Sky Sport hanno da poco scambiato alcune parole con Marco Parolo, centrocampista che ha recentemente salutato la Lazio. Nel corso di questa chiacchierata, l'ex calciatore ha espresso il suo punto di vista sui biancocelesti e sulla Nazionale: "Sto aspettando la soluzione migliore per la mia carriera. Ho ancora voglia di giocare e di divertirmi. Bisogna seguire sempre le proprie passioni. Quando vedo certe partite, come quelle dell'Italia, sento ancora la voglia di essere protagonista".

Sulla Spagna

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"Negli ultimi anni hanno cambiato tanto, perdendo qualche campione di un tempo. Tuttavia ci sono giocatori nella loro rosa che hanno la mentalità ugualmente vincente. Sarà una gara diversa dalle altre, vorranno dimostrare di essere all'altezza del passato. Gli azzurri avranno l'adrenalina dalla loro. Sono orgoglioso di essere italiano e vedere lo spirito di questo gruppo".

Sull'Italia

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"Bello veder giocare l'Italia. Anche se si è preso spunto dalle nazionali vincenti, il DNA è sempre il nostro. La squadra è compatta e pericolosa. Insieme danno il meglio, mi piace essere trascinato da quest'atmosfera. Quando c'è voglia di divertirsi anche chi è dall'altra parte lo percepisce. Domani mi aspetto una sfida tra due squadre che si rispetteranno. Trovo Jorginho un giocatore incredibile. Quando giocavo nell'Hellas Verona nel 2007, lui era nelle giovanili ed ogni tanto veniva ad allenarsi con noi. Dicevo di lui che non perdeva mai la palla. Già all'epoca aveva grande controllo del gioco e senso della posizione. Negli ultimi anni, poi, è cresciuto tantissimo. Giocare all'estero l'ha completato. Lui è il faro del nostro centrocampo: per la costruzione e per il modo di comunicare che ha. Insieme a Verratti sono i più difficili da marcare. Barella è inesauribile, ama giocare, farsi vedere e aiutare i compagni. Bene anche Bonucci e Chiellini che si conoscono a memoria. Sono i migliori nel guidare i propri compagni. Le fondamenta della Nazionale partono da loro".

Su Felipe Anderson

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"Un grande giocatore che dopo la parentesi alla Lazio non è riuscito ad esplodere definitivamente. Ha il potenziale per fare grandi cose. Conosce l'ambiente e sa che significa giocare nella Lazio. Può tornare il Felipe che abbiamo ammirato, magari con un po' più di maturità. Le esperienze all'estero sono formative, anche se non sei subito titolare".

Sul futuro

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"Vorrei affrontare il percorso da allenatore. Ho le idee chiare sul futuro. Tuttavia, in questo momento mi sento di giocare, anche se guardo le partite un po' meno a tifoso e un po' più in maniera tecnica e tattica. Ogni tanto faccio delle ipotesi che poi si verificano, allora penso di essere portato. Klose mi diceva che un attaccante per per tre volte ha fortuna, diventa talento".