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Lazio, Moggi: “Il segreto della Lazio? Vi dico qual è”

Luciano Moggi

L'ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi esalta la prestazione di Immobile nel derby vinto dai biancocelesti contro la Roma

redazionecittaceleste

E’ stata una serata di gloria per tutti. Quella di domenica sera è una partita che verrà ricordata dai tifosi biancocelesti, per la maniera netta e inconfutabile con cui la Lazio ha strapazzato la Roma. Prima mezz’ora a senso unico, due gol realizzati e un’altra clamorosa occasione per arricchire il punteggio vanificata da Ciro Immobile. Il centravanti della Nazionale è arrivato da solo davanti a Lui Patricio, ma al momento giusto ha perso il passo per un’ancata strategica di Mancini. Il difensore della Roma gli ha fatto perdere la coordinazione in corsa costringendolo ad allungarsi il pallone subito prima della battuta a rete.

Ma la prestazione dell’attaccante laziale - pur senza segnare - è stata splendida; Immobile è stato protagonista in tutte e tre le azioni che hanno generato i gol della squadra allenata da Maurizio Sarri. In occasione del vantaggio Immobile si allarga sulla sinistra, portandosi dietro i due centrali. La breccia aperta al centro della difesa giallorossa è sfruttata al meglio dall’inserimento di Milinkovic. In occasione del raddoppio, il centravanti piazza uno strappo vincente, attira su di sé tre difensori e serve al momento giusto Pedro. Sul terzo gol, il centravanti rinuncia a calciare in porta, servendo Felipe Anderson. Un gesto di generosità e di altruismo, premiato dal risultato finale.

Tutto questo non è passato inosservato agli occhi dell’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi. Che sulle colonne del quotidiano Libero ha esaltato le qualità del centravanti laziale. “La Lazio, abbandonato il Sarrismo - scrive Moggi - va in gol di rimessa grazie alle ripartenze brucianti di Immobile che si trasforma per l'occasione in assist-man, mandando in gol prima Pedro e poi Anderson. E stata questa la chiave del match che ha visto prevalere i laziali, essendo state determinanti le giocate di Ciro ai fini del risultato: attaccando dava profondità, al servizio della squadra sapeva mettere i compagni davanti a Patricio“.