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Azzurri, che disastro! Allora non era Immobile il problema: numeri chiari

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Esce sconfitta malissimo la Nazionale contro l'Austria: 15 mesi senza Azzurro per Ciro, eppure rimane il miglior marcatore dell'era Mancini

redazionecittaceleste

Ennesimo disastro della Nazionale di Mancini, che perde 2-0 l’amichevole con l’Austria mettendo in campo una prestazione pessima. Poche idee, poco gioco, poche consapevolezze sia per i giocatori in campo che, soprattutto, per chi dovrebbe dare idee, gioco e consapevolezza alla squadra. I fasti e - soprattutto, a questo punto - la fortuna degli Europei dell’estate 2021 sono ormai soltanto echi lontani, un ricordo e poco più. È confusione totale per gli Azzurri e per Roberto Mancini. E probabilmente proprio il ct è il principale colpevole, anche se a sentire lui non ci sono colpe, colpevoli o problemi.

Ma i problemi in realtà sono tanti e sono evidenti. E non hanno nulla a che vedere con colui che negli ultimi anni è sempre stato indicato - anche in caso di gol o di vittorie di titoli - come il problema e, a tratti, la rovina della Nazionale. Non c’è Ciro Immobile sul banco degli imputati e del resto non può esserci. Sono infatti soltanto tre le presenze dal post Europeo in poi per Immobile su diciotto partite giocate dalla Nazionale di Mancini. Salvo l’apparizione nella sconfitta con la Macedonia del Nord, fatale per i Mondiali, Ciro non gioca in nazionale da quasi quindici mesi. Eppure la musica non è cambiata: solita alternanza di risultati, solita carenza di gol, solita assenza di idee offensive.

C’è però un dato ancora più inquietante, che mette ancor più in ridicolo tutti coloro che hanno facilmente e erroneamente - chissà se ora se ne saranno accorti - indicato Immobile come il grande problema della Nazionale. Nelle 57 partite di Mancini come commissario tecnico della Nazionale, ancora oggi dopo quindici mesi di assenza, Immobile rimane il miglior marcatore a quota 8 gol. Come lui Belotti e Barella, entrambi a otto. Ma il centrocampista ha giocato addirittura 41 delle 57 partite, l’attaccante 29 delle 57. E Immobile? Ancora meno: appena 23 gare. Il problema della Nazionale è ben diverso dall’avere come punta titolare una Scarpa d’Oro in top ten dei migliori marcatori di sempre in Serie A. A prescindere da ciò che faccia comodo dire e scrivere.