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Bergomi, Adani e Materazzi sull’addio di Inzaghi alla Lazio

Beppe Bergomi

I tre ex nerazzurri parlano della scelta dell’Inter di puntare sull’ormai ex tecnico biancoceleste. Ecco cosa hanno detto

redazionecittaceleste

Continuano ad arrivare commenti sulla scelta dell’Inter di Simone Inzaghi come successore di Antonio Conte. Il piacentino, che ha lasciato la Lazio dopo 22 anni, non è ancora stato ufficializzato dalla società meneghina. Ma non ci sono dubbi sul fatto che sarà lui a raccogliere l’eredità di Conte. Ancora da capire, invece, chi sarà il nuovo allenatore dei biancocelesti, diversi nomi in gioco.

 Lele Adani

Le parole di Beppe Bergomi

Secondo Bergomi, che ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, quella di Inzaghi è una scelta intelligente da parte dell’Inter. “Il club nerazzurro è quello che ha pagato la crisi dovuta alla pandemia più di altre squadre. La scelta di Simone Inzaghi come nuovo allenatore la reputo intelligente, è la persona giusta per ereditare lo straordinario lavoro di Antonio Conte. I due hanno sistemi e principi simili. Credo che con il suo arrivo sarà possibile ritoccare ma senza nessun stravolgimento. Brozovic, per esempio, farebbe quello che faceva Lucas Leiva, forse meno difensivo ma con più palleggio. Sempre ammesso che rimanga”.

Il parere di Lele Adani

Ha parlato invece durante una live della Bobo TV Lele Adani. “Inzaghi ha portato entusiasmo nella piazza di Roma. Se il 3-5-2 fosse l'unico motivo della scelta, allora sarebbe una cagata. Se la lungimiranza della dirigenza dell’Inter porta a prendere Inzaghi per il il 3-5-2 sarebbe troppo limitativo. Se quei giocatori possono giocare solo in un certo modo, di cosa parliamo?”.

L’intervento di Marco Materazzi

Infine, ha detto la sua anche Marco Materazzi, intervenuto nella diretta Instagram di 7Corriere, pagina social del settimanale del Corriere della Sera. “Intanto deve riportarci lo Scudetto del 5 maggio. L’Inter può affermarsi al vertice e penso Inzaghi sia l’uomo giusto per ciò che di buono ha fatto negli ultimi anni. Il suo lavoro è passato un po’ sottotraccia solo perché lo ha fatto in patria, ma è uno dei migliori giovani allenatori italiani”.