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Bertini: “Sono felice di essere in ritiro, voglio crescere e migliorarmi”

Marco Bertini

Le parole del centrocampista classe 2002 Marco Bertini al termine dell’allenamento di questa mattina ad Auronzo di Cadore

redazionecittaceleste

Dopo la conclusione della seduta mattutina di allenamento è intervenuto ai canali ufficiali del club il centrocampista Marco Bertini. Classe 2002, nell’ultima stagione ha giocato in Primavera strappando però a Inzaghi due convocazioni in Champions League e, soprattutto, l’esordio in A all’ultima contro il Sassuolo. Di seguito le sue parole.

 La squadra ad Auronzo

Sul ritiro

Mi sento bene e sono molto felice di essere qui. Proverò a sfruttare nel miglior modo possibile questa occasione allenandomi sempre al massimo, poi vedremo quello che accadrà. L’esordio in Serie A è stato un sogno, non me l’aspettavo. È stata un’emozione incredibile. Porterò sempre con me il ricordo di quella giornata. Purtroppo con la Primavera la stagione passata è stata negativa. Ma ripeto, sono felice di essere qui e non mi importa di aver dovuto saltare le vacanze. Le decisioni riguardo il futuro non spettano a me, adesso io devo pensare a lavorare e poi si vedrà. Un passo alla volta: adesso sono concentrato sul ritiro, poi si penserà al resto. Con mister Calori parlo spesso, ci confrontiamo e mi dà consigli. È qui per osservare e per capire come funziona il lavoro”. 

Sulla crescita

Degli altri centrocampisti, sia delle mezzali che dei mediani, osservo qualsiasi cosa. Sono dei campioni di grande esperienza, posso solo imparare lavorando con loro. Cerco di rubare con gli occhi qualsiasi dettaglio, con l’obiettivo magari di diventare un giorno come loro. Sto osservando non solo quello che riguarda il comportamento dentro il campo, ma anche fuori dal terreno di gioco. Vedendoli da vicino ci si rende conto di quanto sia difficile la vita da professionista: bisogna comportarsi in modo serio. Non saprei dire quale possa essere il mio punto di forza, però sicuramente ho bisogno di migliorare sulla velocità, sulla rapidità. Sarri è uno dei migliori allenatori in Italia e in Europa, vuole un gioco in cui la palla si muove velocemente. Devo crescere sotto questo aspetto”.