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Cataldi, destino da predestinato: anche Klose rimase stregato da Danilo

Cataldi

Il campione del mondo tedesco ma non solo: anche Ledesma spese parole al miele, senza dimenticare la fascia a vent'anni

redazionecittaceleste

La stella di Danilo Cataldi è tornata a brillare, più luminosa che mai. Lanciato a vent’anni e senza paura da Stefano Pioli, Danilo aveva subito fatto sognare i tifosi. Ma dopo l’adrenalina iniziale, il centrocampista biancoceleste aveva via via faticato a ritagliarsi uno spazio importante all’interno dello scacchiere della Lazio. Problemi di collocazione tattica, e non solo, lo avevano spinto in prestito lontano da Formello e, al suo ritorno, Inzaghi aveva sempre dimostrato poca propensione a puntare su Cataldi. Poi, con l’arrivo di Sarri, la stella è tornata a brillare e ora punta a non spegnersi più.

Danilo Cataldi

In estate, tra le principali preoccupazioni per la rosa a disposizione del mister toscano d’adozione, c’era quella della necessità di un vice Leiva. Quello che non è arrivato dal mercato, però, è arrivato direttamente dall’interno di Formello. E, a suon di prestazioni, Danilo rischia seriamente di relegare il brasiliano al ruolo di alternativa di lusso. Lo stesso Ledesma, del resto, ai suoi tempi aveva indicato in Cataldi il suo erede. Appena pochi mesi prima, invece, era arrivata un’investitura ancor più pesante da parte di Radu e Mauri, che gli consegnarono la fascia di capitano durante un Lazio-Fiorentina del marzo 2015.

Quel giorno, in campo, c’era poi anche Miro Klose, non esattamente l’ultimo arrivato. E il tedesco, miglior marcatore nella storia dei Mondiali, rimase immediatamente stregato da Danilo. Il campione del mondo, uomo di poche parole, ne parlò anche con il presidente Lotito, come ricorda oggi il CorSport. Poche parole, ma di certo significative: “Puntate su Cataldi. Diventerà un centrocampista da 40 milioni di euro”. La strada non è stata sicuramente facile e gli incidenti di percorso non sono mancati. Il traguardo, soprattutto, è ancora lontano: questo non è che il punto di partenza. Ma, di certo, con investiture di questo tipo è impossibile non parlare di destino da predestinato. A Danilo, adesso, il compito di confermarsi e volare sempre più in alto.