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Cittaceleste vola da Cragnotti: “Sarri? Beh, devo dire che…”

Sergio Cragnotti

La redazione di Cittaceleste.it va a trovare Sergio Cragnotti. Si parla di presente, di passato e di futuro

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Sono le 18:04 del 14 maggio del 2000 e la Lazio è Campione d’Italia, questa la frase pronunciata da Riccardo Cucchi al termine della conquista dello scudetto più incredibile della storia del calcio. A distanza di 21 anni con Federico Terenzi, la redazione di Cittaceleste.it arriva nella strada del vino nobile di Montepulciano, l’oasi felice di Sergio Cragnottiche ha scelto Corte alla Flora, tra i vigneti della campagna Toscana, come rifugio dopo una vita sotto i riflettori del calcio. “Un momento che arrivo, sono alla posta”, ci dice alla nostra prima chiamata. E' anche lui in fila per saldare le piccole spese quotidiane a cui siamo tutti abituati. Qui c’è pace e tranquillità, puoi sentire solo qualche uccello cinguettare, oppure una papera bere nel laghetto, mentre il vento ti accarezza la pelle in una mattinata di piena estate.

Non ci sono dubbi: Cragnotti è come il vino. Più invecchia e più è buono: “Qui c’è tutta la filiera, prima c’è il processo di spremitura dell’uva e poi l’imbottigliamento. Le bottiglie devono invecchiare per tre anni”. Ci mostra con grande fierezza la sua cantina e una fila di bottiglie che devono ancora invecchiare prima di essere immesse sul mercato. Ma il nobile di Montepulciano ha un suo perché. E' il migliore perché invecchia nelle botti di rovere. 

Sergio Cragnotti

Guardandolo negli occhi, si rivedono i valori di un tempo: tra calcio e buon vino. “Ma come fa la Francia a farsi rimontare due gol dalla Svizzera? Veramente una cosa incredibile”, qui ritorna il Cragnotti presidente di calcio. “Sono qui da trent’anni ormai cerchiamo sempre nuovi acquirenti, non mi fermo mai. Almeno qui rimango con i piedi a terra, con il calcio invece si arriva sempre in Paradiso, ho sognato e vi ho fatto sognare. Sono contento per Sarri, serve sempre un cambiamento per dare una scossa all’ambiente, si crea attesa tra i tifosi e tra gli addetti ai lavori. Devo dire che è stata proprio una bella mossa”. Lui che ha acceso i sogni dei tifosi biancocelesti portando la mentalità vincente, ora invecchia insieme al suo vino. Un vero nobile della Corte alla Flora, con la Lazio sempre nel cuore.