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Extra Lazio – I retroscena di Gattuso e l’addio alla Fiorentina

Gennaro Gattuso

Gattuso ha accettato l'incarico della Fiorentina per poi dimettersi a distanza di pochi giorni: ecco cosa lo avrebbe spinto a fare così

redazionecittaceleste

La stagione 2021/22, ovvero quella che inizierà tra qualche settimana, sarà particolarmente indigesta per il tecnico Gennaro Gattuso. Fino a qualche mese fa, il suo profilo sembrava il pole position per sostituire Simone Inzaghi alla guida della Lazio. Ma quando tutto sembrava propendere al rinnovo dell'allenatore piacentino, Ringhio ha lasciato il Napoli per accasarsi alla Fiorentina. Tuttavia, l'avventura toscana è durata veramente pochi giorni. Le cose non sono andate bene e, visto che il buongiorno si vede dal mattino, l'ex campione del mondo con la Nazionale nel 2006 ha deciso di farsi da parte. Una scelta audace ma che conferma ancora una volta il carattere di Gattuso. Quando ha visto che i presupposti non erano i migliori, l'ex centrocampista ha trovato la forza e il coraggio di farsi da parte. Al suo posto la viola ha scelto di affidarsi a Vincenzo Italiano. Allenatore che ha vinto nelle serie minori e che ha disputato un buon calcio alla guida dello Spezia al primo anno in Serie A.

I retroscena

Di recente, l'ex allenatore della Fiorentina è tornato a parlare di questa parentesi e lo ha fatto attraverso i microfoni de La Repubblica. Dalla sue parole si capiscono anche alcuni dei motivi che lo avrebbero spinto ad abbandonare così presto il club: "Non posso parlare in maniera specifica di quello che è successo, ma posso ricordare la mia storia. Io alleno da otto anni e non ho mai fatto acquistare nessun assistito di Mendes (noto procuratore che gestisce gli affari anche di Gattuso, ndr). Ma nemmeno lui mi ha mai imposto di usare i suoi calciatori, nemmeno una volta. André Silva in rossonero e Ghoulam in azzurro già c'erano. Mendes è un amico ed ha grandissima esperienza. Ogni tanto mi consiglia. Io rispetto il ruoli, per questo dico che il mercato non è compito mio ma dei dirigenti. Per quanto mi riguarda, rimango un tecnico ambizioso che vuole giocatori forti e funzionali alla squadra. Indistintamente da chi è il loro agente".