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Lazio News, l’indice di liquidità: presto parametro fondamentale dell’UEFA

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Anche la UEFA starebbe pensando di adottare l'indice di liquidità come parametro fondamentale per l'iscrizione alle coppe europee

redazionecittaceleste

La prossima stagione sarà molto particolare. Da quando il Covid ha fatto il suo ingresso in scena, il mondo del calcio (e non solo) è fortemente cambiato. Come se non bastasse, il prossimo campionato sarà anche viziato da quella che sarà la prima Coppa del Mondo invernale della storia. Il Qatar, che si è accaparrato la possibilità di ospitare il Mondiale, ha delle temperature proibitive d'estate e allora la FIFA ha ben pensato di accedere tale modifica. Oltre alle competizioni, molto cambierà anche sotto l'aspetto della gestione dei club. Ad esempio l'indice di liquidità, nato inizialmente come semplice indicatore utile a capire lo stato di salute dei club, dal prossimo campionato sarà un parametro fondamentale per l'iscrizione ai giochi. Presto tale iniziativa dovrebbe entrare in vigore anche per quanto riguarda le competizioni europee. Parola del numero uno della FIGC, Gabriele Gravina, intervenuto ai microfoni de La Repubblica:

Gabriele Gravina

Sull'indice di liquidità

"Tema delicato quello delle licenze. Se i club di Serie A non iniziano ad adeguarsi a determinate logiche aziendali, avranno un brusco risveglio quando sarà l'UEFA ad inserire certi indicatori. Modifiche previste entro il 2024/25. Creeremo i presupposti per una gestione virtuosa, non lasceremo i club fallire. Ho le stesse preoccupazioni della FIFA, dell'UEFA e di tante altre federazioni. Invece di reagire male alle modifiche bisogna proporre soluzioni".

Sul futuro della Nazionale

Per finire anche un pensiero sul futuro della Nazionale e non soltanto: "Ha perso una sola partita nelle ultime quaranta giocate. Ha anche firmato il rinnovo prima dell'Europeo quando non sapevamo che lo avremmo vinto. Se a Roma avessimo segnato quel rigore contro la Svizzera, non prenderemmo in considerazione la possibilità del licenziamento. Nelle competizioni europee le italiane fanno sempre fatica. Se la Juventus perde 3-0 contro la settimana del campionato spagnolo ci sarà un motivo. Lo stesso vale quando le nostre squadre escono ai quarti di Champions. Per non parlare della Primavera che ha solo il 30% degli italiani. Non abbiamo infrastrutture per far allenare i giovani. Durante la pandemia 200 mila tesserati hanno smesso di praticare questo sport".