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La Lazio non si arrende e crede ancora alla Champions

Farris: "La nostra corsa non è assolutamente finita. Non possiamo arrenderci adesso, dopo l’ultima cavalcata. La squadra ha trovato la forza dopo il 4 a 0 per provare a riaprire la gara, ma la reazione c’è stata"

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Poco importa che Milinkovic trovi la quarta perla su punizione (come Mihajlovic) in trasferta. Non cancella quella sua maledetta gamba alta: «Non si può mai fischiare un rigore così dopo 5 minuti in una partita importantissima. Sergej prende la palla – assicura mister Farris – e Manolas abbassa la testa. Al massimo è punizione a due in area. Tra l’altro sul ribaltamento di fronte ci sarebbe stato il penalty su Lazzari e l’espulsione di Hysaj ultimo uomo per la trattenuta». Il risultato finale però è un 5 a 2, che arresta la rimonta delle ultime 5 vittorie consecutive in Serie A. E’ vero, la Lazio ha ancora una gara in meno (col Torino) rispetto a Napoli, Juve e Atalanta, ma ora lunedì potrebbe non bastare nemmeno vincere col Milan: «Ma la nostra corsa non è assolutamente finita. Non possiamo arrenderci adesso, dopo l’ultima cavalcata. La squadra ha trovato la forza dopo il 4 a 0 per provare a riaprire la gara, ma la reazione c’è stata».

 Farris

NON E’ FINITA

Col senno di poi anche i cambi hanno fatto la differenza: «Abbiamo deciso con Inzaghi nell’intervallo di far entrare Cataldi e Pereira – rivela ancora Farris – e in effetti ci hanno dato una scossa. Pure i gol tuttavia hanno dato una spinta emotiva. La verità è che non abbiamo difeso bene e siamo stati poco concreti nell’area avversaria. Invece il Napoli è stato feroce e determinato con giocate dei singoli di grandissima qualità». S’arresta a Napoli la sua guida portafortuna, prima sconfitta: «Non vedo l’ora che torni Simone, il comandante deve stare al suo posto in panchina».

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