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Agnelli bussa alle porte della Lazio: sogna lo sgambetto a Lotito

Lotito

Il presidente dei bianconeri guarda in casa biancoceleste per rinforzare l'organico del suo club: ecco qual è il suo obiettivo

redazionecittaceleste

Il mercato è ancora lontanissimo ma in Serie A qualcosa già si muove. Per costruire un progetto vincente, infatti, la pianificazione deve partire da lontano, valutando ogni singola mossa con largo anticipo. Lo sa bene il presidente dei bianconeri Andrea Agnelli, che per la prima volta dopo tanti anni sta vivendo, nelle ultime stagioni, i primi cali fisiologici della sua squadra. E allora, per tentare di invertire la rotta, il presidente bianconero avrebbe già individuato la prima mossa da chiudere. E coinvolge la Lazio da vicino.

Andrea Agnelli

Sgambetto a Lotito

Stando a quanto riportato da calciomercato.com, infatti, Andrea Agnelli sarebbe pronto a bussare alle porte di Formello. Nessun calciatore nel mirino, sebbene non manchino attestati di stima per diversi biancocelesti. Il vero obiettivo del presidente dei bianconeri sarebbe quello di portare a Torino colui che ha portato a Formello i giocatori oggi a disposizione di Sarri. Agnelli, infatti, sarebbe fortemente intenzionato a provare a convincere Tare a seguirlo in Piemonte. Il contratto del ds biancoceleste scadrà nel giugno 2023, tra circa un anno e mezzo. Ma negli ultimi anni il destino delle due parti è stato più volte vicino a separarsi. A pesare, infatti, ci sono anche le ultime campagne trasferimenti non esattamente esaltanti, tra colpi mancati, acquisti sbagliati ed esuberi mai smaltiti.

Il punto di vista di Lotito

Nonostante queste frizioni, però, è difficile ipotizzare che Lotito possa accettare di liberarsi del ds albanese, almeno non cedendo alle richieste di Agnelli. In passato sia i nerazzurri nell’epoca pre Marotta che i rossoneri prima di Maldini avevano mostrato un certo interesse per il ds biancoceleste. E in casa bianconera il periodo di rivoluzione sembra essere ormai iniziato. Ma il presidente della Lazio è un osso duro e, a meno di clamorosi scossoni, difficilmente accetterà di liberare Tare prima della scadenza naturale del contratto.