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Lazio, il capolavoro di Sarri: dalla rivoluzione tattica al secondo posto

Sarri
Secondo posto da incorniciare per la Lazio, sempre più a immagine e somiglianza di Sarri: autore e comandante della rivoluzione biancoceleste
redazionecittaceleste

Quel cambio di rotta nell'estate 2021 aveva inizialmente fatto storcere il naso. L'annuncio di Maurizio Sarri seguiva l'addio di Simone Inzaghi, che dopo più di vent'anni salutava la Capitale tra le polemiche. E accogliere Mau implicava rivoluzionare un progetto che per cinque stagioni era stato costruito in maniera diametralmente opposta, o quanto meno diversa dalle idee del Comandante. Sono passati quasi due anni da quando il tecnico toscano d'adozione ha messo piede per la prima volta nel centro sportivo di Formello e Inzaghi è ormai un lontano ricordo.

"Ho scelto la Lazio perché credo possa ridarmi quella voglia di allenare e divertirmi che un po' ho perso" - aveva dichiarato alla sala stampa. Una sensazione che ha poi trovato conferma nel lavoro sul campo. E' un Sarri che è tornato a divertirsi e che dopo due stagioni alla guida dei biancocelesti si è sposato alla perfezione con i valori del club e della tifoseria. Un amore ricambiato, ci ha messo poco a conquistare tutti. E il suo adattamento a Roma è stato forse ancor più veloce di quanto ci abbia impiegato la squadra per comprendere la sua idea di calcio.

I messaggi d'amore sono finiti per essere una costante. "La Lazialità ti invade" - afferma con fierezza - "Quando vivi la Lazio da dentro ti accorgi che tutte le etichette affibbiate a questo popolo sono false". Si lascia andare poco, soprattutto con la squadra, ma dopo la vittoria ad Empoli si è complimentato con il gruppo. Era soddisfatto di vedere la propria creatura centrare un traguardo così importante. La Lazio chiude al secondo posto per la quarta volta nella propria storia. Sarri ha eguagliato ciò che solo Viola, Zeman ed Eriksson erano riusciti a fare. Dal 5° al 2° posto, con una difesa granitica che concede appena 30 gol in campionato (28 in meno della passata stagione).

La rivoluzione nata nel 2021 prosegue, con un addio di Tare alle porte e una piena fiducia di Lotito nei confronti del proprio allenatore. La Lazio tornerà a giocare la Champions, con l'obiettivo di crescere ancora. Trainata dalla leadership di Mau, l'uomo che ha avviato questa rivoluzione e che adesso si gode i frutti del suo lavoro.