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Lazio, Ciro e Luis: la doppia faccia scontenta della vittoria

I due bis sono usciti mugugnando per la sostituzione d'Inzaghi al Dacia Arena

redazionecittaceleste

ROMA - La doppia faccia triste della medaglia. Luis Alberto e Immobile escono al Dacia Arena senza lasciar traccia. Anzi, il Mago se la prende con la bandierina, Ciro mugugna e si siede nervoso in panchina. Per carità, ben venga la loro voglia di restare in campo per chiudere la sfida, ma questo atteggiamento non è giusto per chi entra. Specie se viene da due leader sempre titolari, anche quando la loro condizione spingerebbe a un’altra scelta. Lo spagnolo inizia con una bella sterzata e un tiro velenoso dalla distanza, poi però s’incarta e dal calci d’angolo continua a sprecare una chance dietro l’altra. E’ vero che il suo giro a rientrare trova spesso la porta o scalfisce la traversa, ma in questi anni è risultato decisivo una sola volta. Ora basta, trovate un altro schema. Gli applausi piuttosto, Luis Alberto, se li prende con un’idea geniale e improvvisa: il velo che permette a Marusic di pennellare un’altra magica traiettoria come a Bergamo contro l’Atalanta. Porta la firma unica del serbo questa vittoria, Immobile rimane in caduta libera (prima di scontrarsi con Musso) in area. Ora sono 8 le gare consecutive in cui non segna. Speriamo si sblocchi almeno con l’Italia.

 Immobile in Lazio-Crotone

ASTINENZA

La Scarpa d’oro resta ancora in vetrina, ma non luccica. Purtroppo sembra il replay dell’annata 2018/2019 maledetta. Allora 10 gol nel girone d'andata, appena 5 al ritorno fra acciacchi e più d’un pizzico di sfortuna. Ora sono 13 le reti (oltre a 5 in 5 gare nel girone di Champions) sino alla 19esima giornata e un misero centro nelle 8 attualmente giocate da gennaio sino a questo Ciro di boa. Anche in questo caso sta giocando un ruolo decisivo una forma precaria, ma pure la iella. In Friuli Immobile sbaglia di testa, poi calcia prima addosso a Musso e ancora sul palo nella ripresa.

 Muriqi nel post Udinese Lazio

SOLUZIONE

Resta ancora a zero assist Luis Alberto, talvolta ora pure egoista. Nel secondo tempo Inzaghi lo avanza per aiutare Ciro a prendere meglio la mira vista l’inutilità di Muriqi di sponda: «Anche se non segno, cerco di aiutare la squadra – assicura Vedat – e l’impegno non manca. So che sono costato 20 milioni e la gente si aspetta di più da una punta, ma non è facile ambientarsi in Italia». Non che Correa al suo posto sfoggi un’altra grinta. Meglio a questo punto avanzare Luis Alberto e inserire Akpa Akpro in mediana. Sembra la mossa al momento più giusta per aiutare Leiva, sempre più in affanno e irriconoscibile davanti alla retroguardia. La Lazio è sempre stata votata all’attacco, ma quest’anno la Champions va difesa.

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