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Lazio, Cragnotti: “Vi racconto come nacque l’idea della Superlega”

Lazio, Cragnotti: “Vi racconto come nacque l’idea della Superlega”

L'ex presidente della Lazio, Sergio Cragnotti, fu uno dei primi promotori della Superlega nel mondo del calcio

redazionecittaceleste

Poche ore fa i microfoni de Il Messaggero, hanno recuperato il pensiero dell'ex presidente della Lazio, Sergio Cragnotti. L'ex numero uno biancoceleste, ha naturalmente espresso il suo pensiero circa la Superlega. Anni addietro, il patron biancoceleste aveva già manifestato l'intenzione di dare vita ad un torneo simile, ma ovviamente alla fine capirono che sarebbero stato controproducente per i campionati nazionali. Tuttavia, Sergio Cragnotti crede ancora che questo sia il futuro del calcio:

La Superlega

"L'idea della Superlega è stata avanzata già durante la stagione 1998/99. Anche all'epoca furono gli spagnolo a darci l'input. La proposta di adesso è quella di allora, sono molto simili. Però, non c'è ancora niente di definitivo se si guarda ai dettagli. Ai nostri tempi non c'era chissà qualche finanziatore. Volevamo solo sfruttare al meglio i diritti televisivi. Ci sentimmo molto con i presidenti spagnoli, ci scambiammo diverse lettere. Tuttavia, la paura di uccidere i campionati nazionali ci fece mettere da parte il progetto".

La scissione

"Noi però avevamo previsto un format con più di venti squadre. Solo le italiane sarebbero state sei e, naturalmente, la Lazio non sarebbe potuta mancare. Tuttavia, non volevamo che fosse una manifestazione destinata solo alle europea, ma volevamo coinvolgere anche i club del resto del mondo. La farei ancora in questo modo. Comunque è normale che per la FIFA e per la UEFA sia difficile proiettarsi al futuro in una maniera così diversa".

Il futuro del calcio

"Resto dell'idea che il futuro del calcio, secondo me, è ancora questo. Le Nazionali tramonteranno, solo le squadre di club potranno dare lustro al calcio. Anche in Italia ormai le proprietà straniere sono diventate molte. Portare la Champions League a trentasei squadre toglierebbe soldi e potere. La spaccatura è anche figlia di questa possibilità. Ciononostante ci vorrà ancora del tempo per mettere a posto le ultime cose".