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Lazio, fra la dirigenza e Romagnoli c’è distanza. Ma Sarri può fare la differenza
Alessio Romagnoli è stanco di aspettare le mosse da parte della società. Il leader della difesa e tra i più rappresentativi dello spogliatoio, rivendica un impegno preso dalla dirigenza nel 2022: un adeguamento dell’ingaggio che, a due anni di distanza, non si è ancora concretizzato. Solo Sarri, con il suo ritorno in panchina, potrebbe riuscire a invertire la rotta. Il contratto dell’ex Milan scade nel 2027, ma il nodo non è la durata bensì il riconoscimento economico promesso ormai 36 mesi fa. Un tema che, giorno dopo giorno, ha creato distanza tra le parti e che oggi rischia di incrinare un rapporto costruito negli anni.
Romagnoli ha sempre dimostrato attaccamento alla maglia, tornando alla Lazio per guidare la retroguardia con autorevolezza. La scorsa stagione, pur tra alti e bassi generali della squadra, è rimasto un punto fermo, dentro e fuori dal campo. Il ritorno di Maurizio Sarri potrebbe però cambiare le carte in tavola. Il tecnico toscano ha grande stima per il difensore e potrebbe spingere la società a ricucire lo strappo, valorizzando non solo il calciatore ma anche il simbolo che rappresenta per l'ambiente.
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