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ESCLUSIVA – Belleri: “Straordinario Sarri. Champions alla portata della Lazio”

Belleri
La redazione ci Cittaceleste.it ha contattato in esclusiva Manuel Belleri: ex difensore biancoceleste e, tra le altre, anche dell'Udinese
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Di Gianluca Mattalini

Due stagioni e mezzo in biancoceleste, dal 2005 al 2007 e dal giugno 2008 al gennaio 2009, con la maglia della Lazio. Manuel Belleri, ex terzino destro, ha collezionato 47 presenze con la maglia biancoceleste. Durante la sua esperienza laziale ha messo a segno anche 3 gol (di cui uno anche in campo Europeo nella Coppa Intertoto 2005/06). Arrivato alla Lazio dall'Udinese, Belleri è uno dei numerosi ex della partita di domenica mentre oggi continua la sua carriera di responsabile di un'Academy di calcio a Tokyo. La redazione di Cittaceleste.it ha contatto in esclusiva proprio Manuel Belleri :

Allora per cominciare: come prosegue la sua esperienza in Giappone? Che tipo di cultura c’è, se c’è, in Asia della la Serie A?

"La mia esperienza va molto bene qui a Tokyo, gestisco un Accademy e va abbastanza bene. Sto sviluppando tutto quello che è il discorso di lezioni sia private che, appunto, come Accademy. Per quanto riguarda la Serie A qui è molto seguita perché il campionato italiano è molto molto apprezzato. I calciatori giapponesi ambiscono molto a venire a giocare in Italia perché ritengono il nostro un campionato di alto livello".

Da ex difensore come giudica la crescita del reparto difensivo della Lazio? Nonostante la maggior parte dei componenti sia alla prima esperienza in biancoceleste sembrano giocare insieme da molto più tempo. Quanti sono, per lei, i meriti di Sarri e quanti invece quelli dei giocatori?

"Il reparto difensivo della Lazio è cresciuto tantissimo. Credo che l'acquisto di Romagnoli abbia influito sul rendimento anche degli altri compagni di reparto. Credo che il merito dei giocatori sia evidente ma nel frattempo il lavoro di Sarri che già lo scorso anno era uscito a tratti in alcune partite è enorme e quest'anno la Lazio ha fatto un ottimo campionato sia in fase offensiva che in fase difensiva dando più continuità rispetto allo scorso anno".

È stato il punto di forza della Lazio quest’anno?

"Sì diciamo che avere una difesa rocciosa e sicura è stata un punto di forza. Nel frattempo penso anche che sia cresciuta tantissima la squadra così come i singoli. Naturalmente, come spesso capita, nel momento in cui la difesa funziona bene e riesce a fare il loro lavoro ne beneficia di conseguenza tutta la squadra".

Terzino destro, terzino sinistro: alla Lazio ha giocato in entrambi i ruoli. Lei personalmente dove si è trovato meglio e quanto può fare realmente la differenza avere terzini di ruolo e non adattati?

"Da terzino ho giocato sia a sinistra che a destra. Diciamo che il mio ruolo è stato sempre quello di terzino destro ma ho giocato tantissime partite fuori ruolo soprattutto nella Lazio e questo è anche merito del fatto che in passato mi sono sempre adattato ai vari ruoli e quindi questo mi ha permesso di essere a disposizione sempre dell'allenatore quando mancava qualcuno per infortunio o squalifica. L'allenatore quindi aveva un giocatore come me che poteva adattarsi al ruolo. Sicuramente è molto importante avere dei terzini di ruolo e non adattati perché ti permettono di avere una qualità di gioco e di lavoro sulle fasce differente. Questo perché nel momento in cui si ha un giocatore adattato con caratteristiche probabilmente diverse fai più fatica a impostare la partita. Molti poi anche in fase offensiva magari devono rientrare sul piede forte. Avere terzini di ruolo è fondamentale".

La Lazio a 3 partite dal termine del campionato è quarta con 4 punti sul Milan quinto (in attesa ovviamente della sentenza definitiva sulla Juventus). Come la vede nella corsa Champions visto anche un calendario che le metterà davanti: Udinese, Cremonese ed Empoli?

"Per la qualità di gioco che ha espresso quest'anno il quarto posto momentaneo della Lazio è più che meritato. Ha avuto una leggera flessione nell'ultimo mese che ha permesso alle squadre dietro di accorciare. Nonostante questo ha avuto un ruolino di marcia importante perché ha fatto delle partite strepitose. Ha ancora Udinese, Cremonese ed Empoli: quest'ultima non ha più niente da chiedere al campionato anche se di sicuro vorrà fare bella figura. La Cremonese c'è da aspettare ancora una settimana per capire il suo destino. Credo che se non caschi il mondo il piazzamento Champions è lì alla portata. Bisogna dare la zampata finale e chiudere questo discorso".

Domenica la trasferta di Udine contro un’ altra sua ex squadra. Ecco che tipo di gara e che Lazio si aspetta? Dove l’Udinese può mettere in difficoltà i biancocelesti?

"Udine sarà una trasferta difficile, dove la Lazio deve fare attenzione perché i bianconeri hanno squadra molto fisica votata alle ripartenze veloci. Il reparto avanzato ha alcuni singoli dotati di tecnica importante. La Lazio dovrà riuscire a fare la partita fin da subito, imponendo subito il proprio ritmo altrimenti rischia di diventare una partita molto difficile. Deve dare questa zampata finale alla Champions per incanalare al meglio il discorso". 

Con il Lecce (altra sua ex squadra) è arrivato solo un pari ma sono tornati al gol Milinkovic e Immobile al centro di numerose discussione nell’ultimo periodo. Quanto è importante per Sarri averli al meglio per questo rush finale ?

"Immobile non segnava da un po' ma per lui è stato un periodo dove ha avuto difficoltà ma non deve dimostrare niente a nessuno se non a se stesso quindi il gol penso sia stata la liberazione di un peso che si portava dentro e che gli creava pressione. Milinkovic ha fatto un gol molto bello. Sarri ora avendoli a disposizione galvanizzati dall'entusiasmo per i gol può solo che beneficiarne così come la Lazio tutta".

A prescindere dalla Champions ciò che è evidente ancora di più quest’anno è l’incompatibilità tra Sarri e Tare. Fosse nel presidente come si comporterebbe in questa situazione? Premierebbe il lavoro del tecnico?

"Non essendo sul posto è difficile capire i problemi. Da fuori posso dire che il lavoro di Sarri è straordinario ma comunque anche il lavoro fatto da Tare è un lavoro apprezzabile e credo sia un ottimo lavoro. In questo caso spero possano trovare una soluzione per continuare insieme perché sarebbe un peccato aver costruito qualcosa di buono, aver portato la Lazio quasi in Champions e poi rinunciare a uno dei due. Più che scegliere preferirei pensare che si riesca a trovare una soluzione per continuare insieme".

È in Asia da molti anni, ci sono giocatori che lei vedrebbe nella Lazio o che comunque consiglierebbe?

"Mi piacerebbe vedere un calciatore giapponese nella Lazio perché abbiamo visto con i vari Nakata, Honda, Nagatomo il seguito importante di tifosi e giornalisti quindi nascono sinergie tra le varie culture e tra i vari paesi. Ho visto, vivendo a Tokyo, che ci sono scuole calcio della Fiorentina, del Perugia. Questo ti fa capire quanto rimangono poi attaccati alle squadre dove giocano i vari giocatori giapponesi. Un nome è difficile da fare ma posso dire che mi piacerebbe vedere nella Lazio un giocatore giapponese".