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ESCLUSIVA – Valdifiori: “La Lazio di Sarri farà bene. Sul centrocampo…”

Valdifiori
Il calciatore, allenato dal tecnico della Lazio a Empoli e Napoli, parla in esclusiva di Sarri e si sofferma in particolare sul centrocampo

redazionecittaceleste

Era il regista dell'Empoli dei sogni che fece conoscere al grande pubblico Maurizio Sarri. Interprete ideale nel centrocampo dell'allenatore della Lazio. E allora, proprio per parlare con chi quel ruolo lo ha interpretato al meglio, Cittaceleste ha contattato in esclusiva Mirko Valdifiori. Il calciatore, oggi svincolato, è intervenuto su Cittaceleste TV - canale 85 del digitale terrestre - durante Io tifo Lazio, condotto da Lorenzo Beccarisi e Valerio Marcangeli.

Che impressione hai avuto da questa Lazio in questo secondo anno con Sarri?

La Lazio è partita bene, rispetto all’anno scorso già si conosceva e conosceva i concetti di Sarri. Ci possono essere partite più o meno buone, è normale, ma è una Lazio costruita per cercare di fare un buon campionato e centrare l’obiettivo europeo”.

Adesso si parla di Marcos Antonio: sei riuscito a inquadrarlo? Per caratteristiche può diventare veramente il regista ideale per Sarri?

In questi anni sappiamo quale sia stato il suo credo di calcio. Passare la palla partendo sempre dal basso e dal regista. È sempre stato il suo credo verticalizzare. Cataldi avevo detto che sarebbe potuto essere un giocatore importante. Quest’anno c’è anche Marcos Antonio, dovrà essere bravo nel giocare a uno o due tocchi ma se segue il lavoro di Sarri sono convinto che farà un grande campionato”.

Finora pensi sia soddisfatto di quello che sta vedendo dalla sua squadra?

Sarri soddisfatto non è semplice: è maniacale, cerca sempre il meglio. Ma è normale che Marcos Antonio venendo da un altro campionato abbia bisogno di tempo per capire e adattarsi. Ma Sarri potrà ampliargli le qualità di gioco. Sarri poi ha ritrovato Vecino, che conosce già il suo gioco. E soprattutto ha potuto lavorare con un gruppo che conosceva già. Nel secondo anno ha sempre fatto meglio rispetto al primo. Se continua la Lazio a seguire l’allenatore e i giocatori che ha, con Immobile lì davanti, potrà togliersi delle soddisfazioni. Glielo auguro”.

Al suo esordio con l’Empoli fa quattro punti in nove partite poi non si ferma più. È davvero così difficile entrare nella testa e nel gioco di Sarri?

La storia di Sarri parla chiaro. All’Empoli abbiamo avuto delle difficoltà, poi abbiamo cambiato modulo e abbiamo fatto una rincorsa incredibile. A Napoli uguale, sono cascato anche io nella partenza falsa purtroppo e non sono più riuscito a dimostrare quello che volevo. La Lazio era abituata a difendere a tre con Inzaghi, Sarri ha un modo radicalmente diverso. Ci vuole tempo a entrare nei suoi concetti. Quest’anno, ribadisco, è partito con una squadra che conosceva e ha fatto un mercato di giocatori che possono sposare il suo calcio. Ci sono tutti i presupposti per fare bene”.

Durante la settimana è più morbido col gruppo?

Sì assolutamente. Poi lo chiamano Comandante perché è uomo tutto di un pezzo, ma sa capire i momenti e sa come prendere i giocatori. Durante la settimana capita che ride e scherza. Ma poi chiaramente è esigente sul campo come tutti gli allenatori per far sì che la squadra capisca quello che chiede”.

Hai vissuto l’anno dell’esplosione di Vecino: che giocatore arriva? Può giocare in mezzo al centrocampo a tre?

A Empoli faceva la mezzala destra, ha gamba e quantità e si inserisce dentro l’area di rigore. Anche in nerazzurro ha dimostrato di saper trovare i gol. È un giocatore che ti può fare anche da raccordo tra centrocampo e attacco andando a chiudere l’azione. Conosce i meccanismi di Sarri e per lui trovare un giocatore che conosce quello che chiede è sicuramente un vantaggio. In cabina di regia ci può stare nelle dinamiche di una partita, quando serve più fisicità magari perché la squadra sta attaccando e la sua struttura fisica aiuta. Poi solo Sarri sa se Marcos Antonio deve ancora adattarsi al campionato italiano”.

Da regista, è così difficile giocare in un centrocampo a tre con due mezzali offensive come Milinkovic e Luis Alberto? Marcos Antonio ci può giocare per avere tanta qualità o Sarri vorrà anche fisicità?

Avrei sognato di poter giocare con due giocatori come Milinkovic e Luis Alberto. Sono due giocatori che difficilmente perdono il pallone. Sono incredibili a livello tecnico. Poi è normale che a volte a centrocampo si possa scegliere di aggiungere più quantità rispetto alla qualità. Avendo due così di qualità ci può stare mettere ogni tanto Vecino. Ma conoscendo Sarri magari predilige sempre più qualità rispetto alla quantità. Se vuoi tenere in pugno la partita più qualità hai e meglio è. Ma la stagione è lunga: ci sono tante partite e tutti giocheranno. Poi quando Sarri troverà il suo undici magari lo farà giocare di più. È tutto fatto per il bene della squadra”.

Parlando di Nazionale, come ti è sembrata la squadra di Mancini nelle ultime due gare?

Mancini voleva dare un segnale dopo la mancata qualificazione ai Mondiali. Un segnale di rabbia, che il gruppo era vivo. Ed è stato dimostrato sul campo. Arrivare primi in questo girone rimane un’impresa, ma il sapere di non essere ai Mondiali non permette di festeggiare del tutto. Mancini sa di dover ripartire dai giovani, magari hanno meno esperienza internazionale ma la faranno giocando. Possono diventare importanti anche per il futuro”.

Ti viene in mente qualche aneddoto su Sarri?

Ricordo quello delle sigarette nascoste. Ma gli nascondevamo anche il pennarello prima delle riunioni. Sono cose che si sono fatte: Sarri lo si vede così, ma in un determinato momento se c’è da ridere e scherzare lo fa senza problemi. Io gli dovrò sempre dire grazie per il percorso fatto insieme. Fu lui anche a chiamarmi quando arrivò la convocazione in Nazionale. Sono momenti che ricorderò per tutta la vita”.

Dopo l’avventura a Pescara cosa farai?

Per il presente, come ho detto, vorrei continuare a giocare. Mi sto tenendo allenato, non era arrivata la chiamata giusta da giugno a luglio. Intanto sto facendo il corso di Uefa B a Coverciano, quando sei a casa manca un po’ il campo e lo spogliatoio e lì per qualche settimana ci siamo aiutati a superare la malinconia da campo. Non ho mai avuto infortuni, se ce la faccio continuo a giocare. Vediamo se qualche squadra decide di puntare su Valdifiori. Io sono pronto”.