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Lazio, Foggia: “Montipò? Non ne ho parlato con Tare, è molto richiesto”

L'ex calciatore della Lazio ed ora direttore sportivo del Benevento, Pasquale Foggia, ha parlato di alcune questioni biancocelesti

redazionecittaceleste

Domenica prossima, ancora una volta alle 15:00, la Lazioscenderà nuovamente in campo. La prossima avversaria dei biancocelesti sarà il Benevento. All'andata, il risultato finale vide le due compagini dividersi la posta in palio. Ora, una vittoria sarebbe troppo importante per i capitolini che credono ancora alle possibilità di qualificarsi in Champions League. Per farlo, però, bisognerà smettere di lasciare punti preziosi in giro.

Nel prosieguo della settimana che porterà alla sfida tra Simone e Filippo Inzaghi, ha detto la sua l'attuale direttore sportivo dei giallorossi: Pasquale Foggia. Da calciatore, il tecnico trequartista ed esterno d'attacco, ha vestito anche la maglia biancoceleste e conosce alcune dinamiche inerenti all'ambiente. In questa chiacchierata, il DS del Benevento ha parlato anche del suo portiere, Lorenzo Montipò, in chiave capitolina:

"Da calciatore hai una visione più singola della gestione della vita a 360°, da direttore hai la responsabilità di un gruppo di lavoro, ho scoperto cosa voglia dire lavorare in maniera vera e propria. Il momento più difficile è stato il mese e mezzo passato senza vittorie, è stata dura ma era comunque preventivabile, quello più bello in assoluto è la vittoria a Torino contro la Juventus che rimarrà nella memoria di tutti noi. Tare? C'è un rapporto che va al di là del calcio, siamo molto amici anche con le famiglie, c'è un confronto su tutto e credo che sia uno dei direttori sportivi più importanti in Europa non solo in Italia. Pippo Inzaghi? Pippo è un allenatore com'era calciatore, vive la sua vita per il rettangolo verde e mette tutto se stesso in tutti i minuti che trascorre in campo e fuori. Negli anni si sta completando. Ci troviamo spesso a parlare noi tre con Pippo e Simone, sono due ragazzi che vincono in simbiosi questo lavoro. Trovare due fratelli che fanno lo stesso mestiere non è cosa da tutti i giorni e quindi la vivono in maniera importante".

"La Lazio è una squadra tosta, lo ha dimostrato anche a Verona, non hanno mollato e hanno portato a casa una vittoria che gli da morale per la Champions. Gara difficilissima. Senza pubblico probabilmente ala Lazio lo scorso anno avrebbe vinto lo scudetto. Non bisogna sottovalutare un aspetto fondamentale ovvero i tifosi, quello che ti danno aiuta tanto soprattutto in certe piazze. Mancando questo è ovvio che vediamo dei risultati strani perché il pubblico influisce". 

"Gli attaccanti vivono per il gol e Ciro negli ultimi anni ha fatto cose straordinarie e lo testimonia la Scarpa d'Oro. Sono convinto, purtroppo, che farà ancora tantissimi gol è l'attaccante più completo che ha il calcio italiano".

"Dalla seconda in giù si giocano tutte un posto in Champions perché la distanza è minima e ci sono ancora molte gare. Mai come quest'anno sarà lotta fino all'ultima giornata".

"Il mercato è imprevedibile, sono convinto che Pippo allenerà grandi squadre, nel frattempo rimane con noi. Simone Inzaghi credo che rinnoverà con la Lazio. I rapporti per giudicarli uno deve viverli all'interno ma se penso a Simone penso alla Lazio, ormai è casa sua. Montipò? Con Igli non ne abbiamo mai parlato, sono invece convinto che Montipò avrà molte offerte per il valore del ragazzo che è cresciuto molto negli ultimi due anni. Potenzialmente è da Lazio".

"E' un ragazzo che conosco dai tempi in cui giocavo alla Lazio. Ha avuto molta sfortuna negli ultimi due anni ha giocato cinquanta partite fisicamente sta benissimo, ha avuto qualche infortunio di troppo. Tuia è in scadenza ma c'è un rinnovo già sul tavolo".