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Lazio, Gila: “Sarri è unico, si vede che ha lavorato in banca. All’inizio…”

Gila
Il centrale spagnolo, rivelazione della stagione biancoceleste, spende parole d'elogio per Sarri e la sua maniacalità nel lavoro difensivo
Edoardo Benedetti Redattore 

Tra i protagonisti a sorpresa del 2024 in casa Lazio c'è Mario Gila. Il difensore spagnolo si è ritagliato, grazie agli infortuni dei compagni di reparto, un ruolo da titolare nella linea difensiva biancoceleste, dimostrandosi un vero valore aggiunto. Ai microfoni di AS il canterano del Real Madrid ha speso parole di elogio nei confronti di Maurizio Sarri, esaltando le qualità del tecnico biancoceleste.

È un allenatore di altissimo livello. Ossessivo e ambizioso, porta il suo metodo ad un altro livello. È un fanatico della linea difensiva, gli sono molto grato per tutto quello che mi ha insegnato. È un po’ superstizioso, anche se nello sport è abbastanza comune. Con lui possiamo fare grandi cose: gli schemi sono esagerati, sì, ma hanno le loro varianti. Non è la quantità, è la qualità. Umanamente ha il suo modo di essere ed è poco comunicativo. Parla in campo, all'inizio per me è stato un po' difficile, ma mi sono adattato subito, sapevo capirlo” - le sue parole.

Il centrale si è poi soffermato sul sistema difensivo di Sarri e sul funzionamento della linea difensivaÈ unico in questo, unico. Funziona come nessun altro, ve lo assicuro. All'inizio ero un po' perso tra la lingua, movimenti, di qua, di là, l'uscita della palla a seconda del profilo del giocatore. È stato molto, molto difficile per me. Ma quando ti adatti, vedi che la linea scorre da sola, pensiamo tutti allo stesso tempo e ci muoviamo contemporaneamente. È vero che difendiamo in campo aperto e questo può farci soffrire, ma copriamo molto bene gli spazi, misuriamo molto bene i nostri tempi, quindi è difficile per noi soffrire nello spazio. Ha lavorato molto bene, è molto meticoloso, va al dettaglio, al centimetro, al millimetro. Il lavoro che ha svolto in tutti questi anni è da ammirare. Si vede che ha lavorato in banca: numeri, numeri... In campo lavora con le distanze, con i metri, con le velocità. Guarda molto i dati, cosa corri. Alcuni allenatori non gli danno molto peso, ma lui sì. Va molto in profondità nei dettagli”.

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