Lazio, pilastro Guendouzi: sotto porta però il francese deve…

Da possibile partente sotto la gestione Igor Tudor, Mattéo Guendouzi è diventato nel giro di pochissimo tempo pilastro imprescindibile nel centrocampo della Lazio di Baroni. Il francese, infatti, fin dalle primissime amichevoli disputate la scorsa estate, è riuscito a ritagliarsi un ruolo fondamentale nello spartito tecnico-tattico pensato e costruito dal tecnico toscano. Di partita in partita è divenuto insieme al suo compagno di reparto Nicolò Rovella punto di riferimento per il centrocampo biancoceleste, formando con il classe '2001 una coppia solida e ben collaudata.

L'imprescindibilità di Guendouzi è pienamente rappresentata dal suo minutaggio. Il francese, infatti, insieme a Isaksen e Provedel, è il giocatore con più presenze (di preciso ventiquattro su ventiquattro) con la Lazio in questa Serie A. Sono state poche, in particolare tre, le occasioni in cui Baroni ha rinunciato all'impiego del centrocampista di Poissy, con quest'ultimo che ha infatti collezionato 2509 minuti giocati, più di tutti, perfino di Provedel (2250’).

Se dovessimo trovare un "difetto" del francese, probabilmente si tratterebbe della sua poca precisione sotto porta. Il giocatore biancoceleste, infatti, quest'anno in trenta presenze globali ha messo a segno un solo centro, e l'ultimo gol è datato 29 settembre 2024 nella trasferta contro il Torino. Oltre a grande e prezioso lavoro difensivo costante realizzato, al francese si chiede quindi anche un maggior lucidità in zona gol, e la prima occasione in tal senso è rappresentata dalla gara col Napoli di questo sabato. Proprio il trend contro gli azzurri è più che positivo per il centrocampista francese: da quando ha iniziato a vestire la maglia della Lazio, è imbattuto contro i campani (3 vittorie e un pareggio) e inoltre si è reso protagonista di una rete realizzata all'esordio in biancoceleste al Maradona del 3 settembre 2023.