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Sconcerti: “Non mi aspetto chissà cosa da Luis Alberto e Milinkovic. Sarri tecnico ideale”

Mario Sconcerti

Il noto giornalista Mario Sconcerti torna a parlare dei biancocelesti, tra cambio in panchina e prospettive future

redazionecittaceleste

La Lazio di Maurizio Sarri continua a suscitare attenzioni. E non potrebbe essere altrimenti, nonostante la prestazione opaca nell’amichevole di ieri. E proprio poco prima della partita è intervenuto ancora una volta il noto giornalista Mario Sconcerti ai microfoni di Maracanà, su TMW Radio. Di seguito tutte le sue dichiarazioni, su Sarri ma non solo.

 Sarri e Luis Alberto

Su Sarri

L’ho già detto in passato: io sono sempre stato convinto che Roma fosse la piazza ideale per Maurizio Sarri. Anche se poi è finito alla Lazio quasi per caso, mentre era da circa un anno che si parlava di lui come opzione per la Roma. A prescindere da questo, però, trova una società che è molto organizzata e allo stesso tempo ha però poche persone e dirigenti. Sarri va a rappresentare quindi il centro del progetto e penso che sia questo ciò di cui ha bisogno di sentirsi. Penso che sia un bene anche per la Lazio: secondo me era arrivato il momento di cambiare qualcosa. Se non con i giocatori, quanto meno con le idee”.

Su Milinkovic-Savic e Luis Alberto

Non posso dire di aspettarmi chissà cosa in più da Milinkovic e Luis Alberto. Secondo me c’entrano poco sia lo schema che il modulo. A fare la differenza è come svolgi il gioco: per Sarri tutti si basa su un tocco o, al massimo due. Una mezzala quindi viene incontro e l’altra attacca la profondità. Magari è vero che si tratta di cose che devono essere imparate, ma non serve nemmeno chissà che sforzo. Quello che deve accadere e che deve sicuramente cambiare è altro. I giocatori devono imparare a dare via il pallone molto tempo prima rispetto a quanto sono stati abituati fino a oggi. Sarri è uno che si annoia già dopo il secondo tocco: per lui un giocatore come Pjanic era troppo lento”.