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Immobile si racconta a Parolo: “Inzaghi, Sarri, i gol, la carriera, le critiche”

redazionecittaceleste

Inizia proprio Parolo: “Non ti ho mai detto una cosa. Tutte le mattine che eravamo in ritiro, io mi alzavo di soppiatto, uscivo e non rientravo finché non ti svegliavi. Il riposo del bomber… quando ti vedevo svenuto nel letto dicevo ‘non devo toccarlo’. Non so se ti sei mai accorto”.

Immobile: “Sì sì, certo. Mi accorgevo che tu appena potevi che ti eri svegliato ti vestivi in fretta e te ne andavi. E ti occupavi anche di quella piccola lucina che entrava”.

Parolo: “Non bisognava mai disturbare il sonno del bomber. Poi, nella stanza penso sia il momento principale di un giocatore. Tutte le partite sei in stanza prima di scendere in campo, sono gli ultimi momenti in cui ti concentri. Cosa succede?”.

Immobile: “Sì, che sia in casa o in trasferta ci sono quei momenti prima di fare la riunione o di salire sul pullman che sono gli ultimi in cui puoi sentire la famiglia. Puoi ascoltare una canzone, ognuno si concentra a modo suo. Ma è un momento davvero profondo”.

Parolo: “Io però ho una curiosità sull’essere attaccante. Secondo me avete dei superpoteri, quando siete davanti ai portieri e come se fermaste l’immagine per avere un’istantanea su dove calciare. Si blocca il tempo, vedi il movimento del portiere che magari mette giù la gamba e decidi di calciare sul palo corto o su quello lungo. È una cosa che ti capita o come viene?”.

Immobile: “Un po’ sicuramente è istinto e un po’ è anche l’esperienza”.

Parolo: “Tu li studi i portieri?”.

Immobile: “Sì, però io ho fatto tanti gol sicuramente di istinto, soprattuto quando ero più giovane. Gol in cui so dove va a finire la palla e dove voglio metterla. E ho fatto tanti gol giù prima di averli fatti. Mi spiego meglio: già prima immagino il gol durante l’azione”.

Parolo: “Mentre parte l’azione sai come andrai a colpirla?”.

Immobile: “Già so come potrebbe finire. Per esempio ho avuto un’occasione col Bologna, il tiro di sinistro nel primo tempo. Durante la conduzione palla avevo pensato di fare il cucchiaio”.

Parolo: “Col sinistro? Te la sentivi?”.

Immobile: “Sì, ma ti spiego perché: ero messo un po’ laterale, lui copriva tutta la porta. Ma alla fine quando sono arrivato lì davanti a lui la palla mi è rimbalzata davanti e non sono riuscito più a mettere il piede sotto. Ho provato a tirare come meglio potevo e Skorupski ha fatto una bella parata, è andata così”.