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Lazio, Lotito felice del ritorno di Anderson: “Non volevo cederlo”

redazionecittaceleste

Felipe Anderson è tornato ad essere un calciatore Lazio, il presidente Claudio Lotito lo ha accolto a braccia aperte

Il giorno in cui Felipe Anderson è tornato nella Capitale dopo tre anni di assenza, il primo addetto ai lavori biancoceleste che ha voluto accoglierlo è stato il presidente della Lazio Claudio Lotito. L'imprenditore romano a capo della squadra più antica di Roma si è presentato nella consueta clinica di riferimento del club, per motivi personali, e con la scusa ha anche abbracciato il figliol prodigo tornato dopo le esperienze non propriamente positive al West Ham e al Porto. In Inghilterra e in Portogallo, infatti, l'ala brasiliana non ha fatto quel salto di qualità in cui tutti gli amanti del calcio speravano. Ora che di anni ne ha 28, per Pipe è arrivato per il momento di tornare a fare sul serio. Nel 4-3-3 di Maurizio Sarri il suo è un profilo che calzerebbe a pennello sia a destra che a sinistra.

L'attacco

Il suo compagno di reparto principale, in questo momento, è Ciro Immobile. Il bomber biancoceleste che si è appena laureato campione d'Europa con l'Italia, ha voglia di non fermarsi dopo i successi, individuali e di squadra, che ha ottenuto nelle ultime stagioni. Tant'è che prima di vincere il trofeo per nazionali più prestigioso del continente, l'attaccante partenopeo aveva anche trionfato nella lotta alla Scarpa d'Oro. Scavalcando campioni assoluti come Robert Lewandowski oppure Lionel Messi. Insieme a loro, però, c'è un posto attualmente scoperto: quello sull'altra fascia.

L'emozionante incontro

Tra i giocatori attualmente in rosa l'unico che potrebbe fare l'esterno d'attacco è Joaquin Correa. In alternativa ci sono Raul Moro della Primavera più Jony e Bobby Adekanye. Nel frattempo, il presidente Lotito ha rilasciato alcune parole ai microfoni de Il Messaggero dove ha espresso tutta la sua contentezza per il ritorno del calciatore brasiliano. "Io non volevo cederlo" ha dichiarato il numero uno biancoceleste. "Per me è un secondo figlio. Quando l'ho visto era contentissimo e molto motivato" ha poi concluso il patron della Lazio.