La Lazio fa sul serio per lo stadio Flaminio. Lo dimostra la nuova lettera inviata dal presidente biancoceleste Claudio Lotito al Sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Come svelato oggi da Repubblica, il patron ha le idee chiare sullo stadio e sui tempi di realizzazione: “Il nostro auspicio è che la fase preliminare si esaurisca entro la fine del 2025, per accedere alla fase definitiva nella prima parte del 2026 e all’inizio dei lavori nella seconda parte del 2026. Questo ci consentirebbe di concludere i lavori nella prima metà del 2029”. Una tempistica che permetterebbe anche alla Lazio di “consegnare alla città uno stadio internazionale per gli Europei di calcio 2032”.
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Lazio, Lotito in pressing per il Flaminio: “Vogliamo concludere i lavori entro…”
Un progetto chiaro, da 392.6 milioni più iva. Cifra per cui la Lazio immagina un rientro stimato in “un periodo non inferiore a 80 anni” e motivo per cui chiede una concessione “non inferiore ad anni 90”. L’accordo, secondo i biancocelesti, dovrebbe allargarsi anche ad “altri spazi o strutture sportive di Roma Capitale” per far sì che oltre all’impianto nasca “un vero e proprio centro servizi capace di esaltare la composizione di un quartiere allargato che comprenda anche l’opera del Villaggio Olimpico”.
Nel progetto, che prevederebbe secondo il quotidiano anche un museo dedicato a Nervi, è prevista la delocalizzazione dei parcheggi e la volontà di tutelare dal traffico e dall’inquinamento ambientale e acustico il quartiere. Inoltre, non preoccupano eventuali scavi così come le catacombe di San Valentino, a ridosso della collina dei Parioli. “Nell’area interessata dai possibili futuri lavori di costruzione, le scelte tecnico-realizzative sono tali da evitare qualsiasi operazione di escavazione profonda e rilevante” conclude Lotito. Detto ciò, Pellegrini è stato tagliato dalla lista Serie A: le ragioni della sua esclusione <<<
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