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Nel pomeriggio incolore di Venezia la stanchezza ha giocato un ruolo importante. Nelle rincorse di Gila e, ancor di più, nella netta spaccatura creatasi nel finale di partita, quando i biancocelesti sembravano non averne più. Tra i tanti temi che si trascina il pareggio a reti bianche in laguna, Baroni deve fare i conti con una forma fisica sottotono. Pesano i tanti impegni ravvicinati e il tecnico toscano fatica a prescindere dai propri uomini fidati, quelli che lo hanno portato a raggiungere il primato in classifica in Europa League e non solo.
Tra questi ci sono sicuramente Guendouzi e Rovella, stacanovisti instancabili. Ma al conto va aggiunto anche Marusic. Sembrava destinato a un turno di riposo contro gli arancioneroverdi, ma Baroni non se l'è sentita, forse a ragion veduta, in una trasferta che poi si è effettivamente rivelata più insidiosa delle aspettative della vigilia. Nonostante qualche errore stagionale, come quello che ha dato il via al micidiale uno-due della Fiorentina all'Olimpico, il tecnico toscano non fa a meno del terzino montenegrino.
L'infortunio di Hysaj, quello occorso a Lazzari, gli acciacchi di Nuno Tavares e la recente querelle Pellegrini. Marusic è l'unico superstite di una serie di problemi che hanno frenato la spinta biancoceleste in corsia, causando non pochi dubbi e problemi a mister Baroni. Che si affida quasi sempre al numero 77: tre gol a condire la sua stagione, che vanta già 33 presenze su 35 partite giocate dalla Lazio in stagione. Numeri che, se non altro, testimoniano un impiego fisico-atletico notevole. E lo specchio della prova senza spunti in laguna forse è proprio il collega di fascia opposta, Nuno Tavares<<<
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