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Lazio, Pancaro: “Sarri giusto per la rivoluzione. E sulla prossima gara…”

Giuseppe Pancaro

Giuseppe Pancaro, ex calciatore della Lazio, ha detto la sua sul prossimo turno di campionato che vedrà i biancocelesti impegnati a San Siro

redazionecittaceleste

Ancora pochi giorni e la Lazio affronterà i rossoneri di Stefano Pioli. Una sfida che, nonostante siano passate appena due giornate, ha già il sapore del vertice. A poche ore di distanza dal fischio d'inizio che sancirà il via all'incontro, i microfoni della Gazzetta dello Sport hanno chiesto un pensiero al doppio ex Giuseppe Pancaro. L'ex calciatore si aspetta una gara divertente anche se, secondo lui, i meneghini potrebbero vivere un campionato diverso rispetto ai loro prossimi rivali: "Pioli sta continuando con il lavoro svolto già l'anno scorso. Mentre Sarri ha dovuto cambiare tutto. Il mio cuore è diviso, ho giocato in tutte e due le squadre e in entrambe c'erano grandi campioni. Ogni partita era come una lotta. Penso che i rossoneri lotteranno per lo scudetto. Il cammino della Lazio, invece, dipenderà da diversi fattori. Tuttavia penso che Maurizio sia l'uomo giusto per la rivoluzione. Anche se gli servirà tempo. La qualità comunque è indiscutibile. Forse i capitolini hanno il centrocampo migliore della Serie A. Più che per i singoli, il merito è dei loro movimenti, si incastrano perfettamente".

 Immobile a San Siro

Una sfida piena di talento

"Credo che sarà la stagione di Tonali, mi ha impressionato già un paio di anno fa quando era nell'U21 del mio amico Di Biagio. Anche se gioca nel ruolo di Pirlo non ci vedo nessuna somiglianza. Anche se i rossoneri hanno perso gente come Calhanoglu e Donnarumma, sono usciti rinforzati. Bravo Maldini che ha saputo scegliere. Ora, però, mi auguri che Kessié rinnovi. Lui è un pilastro in mezzo al campo. Se Hernandez è uno dei migliori nel suo ruolo, è anche merito degli insegnamenti di Paolo. Penso che le critiche nei confronti di Immobile siano incomprensibili. Ha vinto la Scarpa d'Oro e segna a raffica. Ogni campionato lo finisce con almeno 20 reti. Non si discute".

Un suo ricordo

"Ricordo una sfida all'Olimpico, durante l'anno dello scudetto, che finì 4-4. Veron giocò in maniera incredibile, sfoderando colpi d'artista. Shevchenko invece ci segnò una tripletta. Quanti campioni che c'erano. Altri tempi".