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Lazio, Pedro: “Daremo tutto per vincere il derby. L’assenza di Ciro…”

Pedro
Ai microfoni della Lega Calcio Pedro ha raccontato la sua esperienza in biancoceleste parlando anche del derby e del rapporto con mister Sarri

redazionecittaceleste

Giocatore di importanza assoluta nonostante l'età. Pedro si sta dimostrando ancora un valore aggiunto fondamentale per la Lazio di Sarri. Dopo un anno con la maglia della Roma, tra mille dubbi, la scorsa stagione è approdato in biancoceleste dimostrandosi uno dei migliori acquisti della storia recente biancoceleste. Anche quest'anno si sta mettendo in mostra come una vera e propria mina vagante. Già 4 gol e 2 assist in tutte le competizioni per il fuoriclasse spagnolo che a 35 anni non ha alcuna intenzione di abbassare i suoi ritmi. Ai microfoni di Lega Calcio Pedro ha raccontato la sua esperienza in biancoceleste parlando anche del derby contro la sua ex squadra a cui lo scorso anno segnò il suo primo gol con l'aquila sul petto.

Pedro fa festa con Olympia

Pedro sei giunto alla seconda stagione alla Lazio dopo quella trascorsa in giallorosso. Come ti trovi in biancoceleste?

"Qui mi sento a casa. Tifosi e compagni mi hanno accolto benissmo appena sono arrivato e quindi è stato facilissimo ambientarsi. Mi piacciono molto i valori che trasmette il club, siamo una grande famiglia. Dal primo giorno mi sono sentito a mio agio e mi è sembrato di giocare alla Lazio da anni, quindi sono molto felice di essere qui e di poter cercare di dare sempre il massimo per questi colori".

Segnare subito nel derby dello scorso anno ti ha aiutato, quanto è stato importante quel gol?

"Quel gol è stato molto importante per me dopo il passaggio dalla Roma alla Lazio: è stato bellissimo segnare con questa maglia nel derby, sappiamo tutti che significato ha questa partita particolarmente in questa città. La passione e le emozioni che genera nei tifosi, quindi quel gol è stato importantissimo perché mi ha permesso di legare subito con i tifosi e la società".

Come stai dopo l`infortunio?

"Avevo fatto un buon precampionato, poi mi sono fatto male alla caviglia. Ho saltato partite e allenamenti ed è stato difficile ritrovare il ritmo giusto, ma ora mi sento di nuovo in forma, ho ritrovato continuità nelle ultime partite e spero di continuare su questa strada per dare il mio contributo alla causa: posso aiutare la squadra sia quando gioco dall'inizio che partendo dalla panchina".

Che tipo di squadra è la Lazio?

"Noi giochiamo bene: pressiamo alto, comandiamo il possesso e creiamo tanto davanti. Mantenendo questo tipo di mentalità e dando sempre il massimo potremo arrivare lontano".

Questo grazie anche a mister Sarri, con cui sei tornato a lavorare dopo l'esperienza al Chelsea

"Abbiamo lavorato sodo l’anno scorso per assimilare le idee del mister e per capire esattamente cosa si aspettava da noi. Penso che che tutti i nuovi arrivati che si sono uniti alla squadra quest’anno si siano adattati bene alla filosofia del mister e al sistema di gioco. Lo stiamo dimostrando sul campo".

Che tipo è il mister?

"Mister Sarri vive di calcio. Cura molto la parte tattica, gli piace fare possesso, creare occasioni e giocare all'attacco. Questo mi piace molto di lui ed è quello che ho sempre cercato nella mia carriera. E poi è una figura carismatica, ci motiva molto e ci aiuta a plasmare la mentalità vincente della squadra. E` quello che serve per fare il salto di qualità".

Questa estate avevi detto che la Lazio è pronta per raggiungere grandi traguardi. Dopo queste prime 12 giornate ne sei ancora convinto?

Certo, ma dobbiamo giocare ogni partita al massimo pensando di poter vincere. Abbiamo giocatori e mentalità per poter puntare a vincere sempre. L`anno scorso il Milan lo ha dimostrato, tutto è possibile con il lavoro e la mentalità. Dobbiamo essere consapevoli che possiamo fare qualcosa di grande attraverso il lavoro, senza dimenticare però che la Serie A è molto difficile e ci sono tante squadre forti".

Domenica probabilmente mancherà ancora Immobile, quanto pesa la sua assenza?

"L’infortunio di Ciro è un duro colpo per noi, specialmente in un momento delicato della stagione con molte partite importanti, però ogni singolo giocatore da tutto per cercare di sopperire all’assenza del capitano. Cercheremo di segnare proprio come fa lui ogni partita. Se non giocherà, per noi sarà un'assenza importante".

Sarri ai tempi di Napoli si inventò Dries Mertens come falso nueve, tu ti ci vedresti?

"Posso farlo e l'ho già fatto con il Barcellona e con la Nazionale. Ma è diverso rispetto a quando gioco in fascia. Per me l'importante è aiutare la squadra, ci sono tanti giocatori che possono sostituire Ciro in quella posizione come ad esempio Felipe Anderson o Zaccagni".

Cosa vuol dire giocare un derby a Roma?

"Il derby è una partita importante, probabilmente uno dei derby con maggior passione nel mondo. Io ne ho giocati tanti, ma questo è diverso, si sente durante tutta la settimana. Significa tanto per i tifosi e per la città quindi faremo di tutto per vincere".

Che partita ti aspetti?

"Sarà una partita intensa con ritmi molto alti e tanto agonismo. Noi dovremo giocare il nostro calcio, come facciamo sempre, e dare il massimo per portare a casa i tre punti. Sappiamo che loro hanno giocatori forti e che ci renderanno la vita difficile, ma è il derby. Proveremo a sfruttare tutte le occasioni che avremo per portare casa il risultato perché è una partita fondamentale".