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Pedro: “Contento di giocare nella Lazio, incarna i miei valori”

Pedro
Ospite dell'evento organizzato dal portale Cadena SER il biancoceleste Pedro prima di parlare del Mondiale ha parlato anche dei biancocelesti

redazionecittaceleste

"Mica possono avere tutti la testa di Pedro" ha dichiarato il patron Lotito in merito alla situazione di Luis Alberto e del suo particolare rapporto con Sarri. Un elogio al canario non dovuto al caso ma figlio di una professionalità mostrata classica solo dei grandi campioni. Pedro, a 35 anni, sa bene che il tempo che potrà passare calcando un campo da gioco non è infinito. Quando chiamato in causa lo spagnolo non si risparmia mai e questo gli ha valso la trattativa di rinnovo per continuare la sua esperienza in biancoceleste. Il fuoriclasse ha, per ora, rinviato il prolungamento solo per una comprensibile scelta di vita (c'è il forte richiamo dell'amico Xavi a Barcellona a farlo vacillare). Pedro comunque non perde occasione di ribadire come si trovi bene alla Lazio. Anche ieri da ospite all'evento organizzato dal portale Cadena SER Pedro ha voluto sottolinearlo nuovamente.

Pedro con la Spagna

Lazio

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"In Italia sto bene, è un Paese che mi ricorda molto la Spagna dal punto di vista culturale. Mi sono trovato bene dal primo momento. I compagni sono stati incredibili, così come i tifosi. Qui il calcio si vive con moltissima passione. Sono contento di giocare in una squadra come la Lazio, rappresenta i valori che sono legati anche alla mia persona. Il lavoro duro, la umiltà, il sacrificio, l’armonia, il rispetto, l’allegria che si vive nello spogliatoio. Sono felice, è un’esperienza diversa che ho fatto nella mia vita"

Mondiale

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Non poteva mancare poi un messaggio e un pensiero sulla sua Nazionale. Con la maglia delle furie rosse Pedro ha vinto tutto quello che una Nazionale può vincere e ora sarà tifoso dei suoi connazionali anche se non ha nascosto alcune perplessità: "Sinceramente nella lista di Luis Enrique mi sarebbe piaciuto vedere alcuni compagni con cui ho avuto modo di lavorare. Tipo Sergio Ramos, Thiago, David Silva o Kepa. Essere ct è molto complicato e di certo ha chiamato chi pensava stesse meglio in questo momento. Bisogna rispettare la sua decisione. È una scelta difficile, bisogna scegliere in una lista di tanti giocatori. Ma ovviamente spero che la Spagna possa vincere il Mondiale"