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Lazio, Romagnoli: “Per vincere dobbiamo dare tutto. Siamo una famiglia”

Romagnoli
Le parole di Alessio Romagnoli all'interno del consueto match program di presentazione in vista del derby in programma domani all'Olimpico

redazionecittaceleste

Un derby dal peso doppio. Tre punti in palio per una corsa Champions mai così agguerrita. Domani la Lazio dovrà scendere in campo per cancellare la delusione di un cammino europeo minimamente non all'altezza del campionato. Con rispetto ma senza paura di una Roma alla quale comunque mancherà il peso di Mourinho in panchina. Servirà pensare solo a fare il proprio gioco senza cadere nelle tensioni che una partita come il derby nasconde. Lo sa Alessio Romagnoli che domani giocherà il suo secondo derby dopo la prestazione monumentale della gara d'andata. Nel consueto match program di presentazione il 13 biancoceleste ha presentato la delicata partita.

Romagnoli

Arriva il derby, una gara storicamente a parte: cosa servirà per provare a vincerlo?

"Il derby è una partita che si prepara da sola, è fondamentale per l'ambiente e per la nostra squadra. Per vincerlo dovremo dare tutto, mettere il 110% in campo e in ogni singolo momento all'interno dei 90 minuti".

La sconfitta contro l'AZ può essere un insegnamento per le partite che mancano da qui alla fine del campionato?

"Siamo dispiaciuti per come siamo usciti, eravamo partiti bene in entrambe le gare e poi purtroppo ci siamo fatti rimontare. Adesso dobbiamo recuperare le energie e prepararci al meglio per il rush finale che avremo fino al termine del campionato".

Lo scorso anno la Lazio chiuse il campionato con 58 gol subiti, ora è la seconda miglior difesa del torneo con 19:

sei sorpreso da questa metamorfosi?

"Questo cambiamento premia il lavoro di tutta la squadra, fin dal ritiro estivo di Auronzo di Cadore, e quello del mister e del suo staff, che ci aiutano ogni giorno a migliorare".

Sei al primo anno di Lazio eppure sembri giocare in biancoceleste da sempre, qual è il segreto di questo gruppo?

"Il nostro spogliatoio è composto da persone sane e belle, come se fosse una seconda famiglia. I nuovi arrivati si sono inseriti da subito grazie a chi gioca in questa squadra da tanti anni".

In carriera hai avuto l'occasione di vincere almeno una volta anche i derby di Genova e Milano, cosa rende più speciale quello della Capitale?

"È la partita delle partite. Per chi è tifoso in campo, la fede e il cuore ti portano a sentirlo di più e a giocarlo con un animo diverso rispetto alle altre gare".