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Nella Lazio di Sarri non c’è posto per Tare: Lotito deve scegliere entro l’estate

Tare, Lotito e Sarri
L'incompatibilità tra allenatore e direttore sportivo è sempre più palese: il presidente è chiamato a decidere cosa fare nei prossimi mesi

redazionecittaceleste

Oltre l’accenno di crisi in campo, ci sono i problemi al di fuori da risolvere per Maurizio Sarri. Ancora una volta Tare ha parlato di Champions League nel prepartita. Il tecnico però - riporta Il Messaggero - continua a ribadire che se l’obiettivo fissato da Lotito fosse stato la Champions avrebbe preteso investimenti da 20-30 milioni. Chiaro come si tratti di qualcosa di utopistico per il bilancio della Lazio, ma anche il segnale che da qui all’estate una decisione debba essere presa. Nonostante i continui tentativi di Lotito, non c’è rappacificazione tra Sarri e Tare. Il patron prova a fare di tutto per tenere entrambi a Formello, non a caso per il ds c’è una bozza di rinnovo triennale nel cassetto mentre il mister sulla carta è blindato fino al 2025.

Eppure, Sarri inizia ad avere qualche dubbio. Vuole vederci chiaro, non è convinto di rimanere nel caso in cui il progetto continui ad andare avanti con i modi attuali. Non c’è possibilità di compatibilità tra lui e Tare. E intanto fanno rumore le sirene in arrivo ora dalla Milano rossonera dopo quelle dall’Inghilterra (Tottenham, West Ham ed Everton). Sta bene a Roma Sarri: si diverte, l’ha detto spesso. E per questo vuole dare la massima priorità alla Lazio, ma pretende chiarezza da ogni punto di vista. Non è andato giù il comunicato post-Sassuolo e anche per questo il tecnico si è stretto intorno allo spogliatoio. Sa che la squadra in questo momento non gira come il suo calcio vorrebbe, ma ora il gruppo va difeso. Poi a fine campionato Sarri farà le sue valutazioni e le sue scelte.

Quelle fatte fin qui in campo intanto sono un chiaro messaggio alla società: a Lotito, ma soprattuto a Tare. Se è vero che Sarri deve trovare il coraggio di fare qualche rotazione in più per avere soluzioni diverse e per concedere respiro ai titolatissimi, è anche vero che fa riflettere come fino a questo momento degli acquisti estivi quelli determinanti siano stati quelli costati meno, quelli voluti davvero dal tecnico. I 10 milioni spesi per Maximiano e gli 8,5 per Cancellieri - ritenuto ancora acerbo - stanno assumendo le forme dell’ennesimo sperpero di un ds sbaglia colpi da ormai troppo tempo. Diverso il discorso per Marcos Antonio: in questo caso il problema è di natura tecnico e di come non è cambiato il centrocampo della Lazio. In ogni caso, tutti gli indizi portano a una certezza: da qui a fine stagione, un decisione definitiva dovrà necessariamente essere presa.