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Lazio, Sarri si rilancia con il turnover e non da punti di riferimento

La carica di Sarri
Sarri è cambiato. Abbandonata la dipendenza che lo vedeva prediligere un solo undici. Si riscopre con il turnover per lottare su tre fronti

redazionecittaceleste

Continua il countodown in casa Lazio che porterà alla seconda giornata del Girone F di Europa League. Quest'oggi si volerà in Danimarca destinazione Herning dove domani si affronterà il Midtjylland. Una partita dalle insidie nascoste per una Lazio che vola sulle ali dell'entusiasmo dopo il doppio successo contro Feyenoord e Verona ma davanti si troverà una squadra alla ricerca della svolta dopo un avvio tra campionato ed Europa League tutt'altro che memorabile. Sarri studia la formazione conscio di un infermeria troppo piena per i suoi gusti. Proprio in un momento come questo il tecnico biancoceleste sta dimostrando il suo grande cambiamento alla faccia delle statistiche che lo vedevano dipendente dal prediligere un unico blocco di undici titolari.

Sarri

Turnover

Sarri si rilancia con il turnover, la panchina allungata durante il mercato estivo permette tale soluzione e solo così si può realmente essere competitivi su tre fronti. Il tecnico bianoceleste è rimasto integralista nel modulo, il 4-3-3 non è mai stato a rischio, ma si ripropone come allenatore più malleabile in questa Lazio. Le sue formazione sono una sorpresa continua, snervante per chi tenta di fare una previsione. Non ci sono più insostituibili (eccezion fatta per Immobile e Sergej) e soprattutto punti di riferimento. Questo ha ovviamente un doppio fine: il più evidente ovviamente la mancanza di lettura della partita da parte degli avversari; il più importante quello di tenere sempre alta tensione e concentrazione nell'intero gruppo squadra.

Varietà

Dalla vigilia di Ferragosto (la sfida con il Bologna) solo due volte il tecnico di adozione toscana non ha cambiato almeno un uomo titolare tra una partita e l'altra. Il meglio di se lo ha dato nelle ultime tre gare: tre i cambi contro il Feyenoord rispetto al Napoli; ben sei contro il Verona appena tre giorni dopo. L'epilogo è stato lo stesso e sono arrivati sempre i tre punti. Una strategia, quella del tecnico per scongiurare i black out che lo scorso anno si sono rivelati fatali.