Al termine del match tra Lazio e Sassuolo è intervenuto in conferenza stampa l’allenatore dei biancocelesti Igor Tudor. Queste le sue parole.
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Lazio-Sassuolo, Tudor: “Faremo la miglior squadra possibile. Su Kamada dico…”
Oggi ha tenuto in panchina tanta qualità che non ci sarà l’anno prossimo. La preoccupa?
“I complimenti sono soprattutto per i ragazzi che hanno conquistato l’Europa League, un settimo posto meritato. Abbiamo fatto un bel percorso finito nel modo giusto, con un punto oggi. C’è chiaramente da fare un lavoro, è chiaro a tutti e non solo a me. Lo faremo insieme con la società, abbiamo parlato e lo faremo ancora. Insieme, facendo le cose giuste, provando a fare la miglior Lazio possibile con le nostre possibilità”.
Ha novità su Kamada?
“Ancora no, vedremo magari in questigiorni”.
Quanto deve crescere questa squadra sui giocatori che giocano sulle fasce?
“Per me ci sono tanti margini di miglioramento, l’ho detto quando sono venuto: c’è gente perfetta per entrambi i moduli e gente che si deve adattare. Io l’ho fatto al massimo, ora però con la società ci sarà da fare la squadra per un certo tipo di calcio che è abbastanza diverso da quello precedente, ora lavoreremo e costruiremo, ma in ogni reparto c’è possibilità di migliorare. Ne ho già parlato con la società, vogliamo tutti insieme fare una Lazio migliore possibile per Europa League e campionato. Vogliamo fare una squadra forte con le caratteristiche del mio calcio”.
Quanto sarà importante Rovella nella sua Lazio del futuro?
“Ha giocato due gare oggi e con l’Inter. Può crescere, ha visione di gioco, lo voglio far crescere dal punto di vista di recuperatore di palloni. Ha qualità di gioco alte”.
Ha parlato con Eriksson? Si sente un po’ più laziale?
“Abbiamo commentato con il mio vice che nell’anniversario del primo scudetto e anche oggi è stata una cosa straordinaria, molto emozionante. Mi piace, qui mi vedete un po’ più cupo rispetto a come sono ma mi ha colpito. Con Sven ho scambiato due parole, ha parlato anche con Ciro, è stato bello”.
È funzionale per uno spogliatoio avere un allenatore che ha soltanto un anno di contratto?
“Io posso avere tre o quattro anni, a me non cambia niente. Mi basta e avanza un anno. Non cambia niente anche per lo spogliatoio: puoi avere cinque anni e andare via in sei mesi”.
Chiederà alla società un mercato che le permetterà di creare ambizioni a questa squadra? È venuto qui per vincere?
“Io non penso che un allenatore venga e chieda una squadra modesta, da decimo posto. Un allenatore vuole sempre i più forti, penso ci sia voglia anche da parte del presidente stando alla mia sensazione. Io come abbiamo detto ieri mi sento dentro le scelte, è giusto sia così. Ora c’è da lavorare, sono i giocatori che fanno la differenza. Non lo dico per un alibi, ma è così: l’allenatore indica la strada, è importante, ma i giocatori sono più importanti”.
A fine gara ci sono stati i fischi, cosa ha da dire?
“Volevano chiaramente una vittoria e anche noi, ma forse sono state tante le emozioni oggi. Ultima di campionato, basta un punto, il Sassuolo viene spensierato, c’è l’ultima di Felipe. Gara particolare, i ragazzi forse l’hanno sentito, ma faccio i complimenti a tutti perché hanno fatto un percorso da elogiare”.
La Lazio non ha mai passato così pochi giorni in ritiro, che tipo di preparazione imposterà? È una sua volontà?
“Il ritiro con me è tutto l’anno, non è che si lavora forte in ritiro e poi basta. Chiaramente ci sono tante gare e a volte si può lavorare meno, ma si fa sempre tanto. La preparazione la faremo al meglio, lavorando tanto su tutto. Ci sarà da pedalare sicuramente”.
In quali ruoli bisogna investire maggiormente? È previsto Guendouzi per lei?
“Tengo per me la risposta su entrambe le domande, è giusto così”.
Se Kamada restasse lo vede più sulla trequarti o a centrocampo?
“Secondo me è più davanti alla difesa che sulla trequarti. Magari con squadre come l’Inter ci sta, ma penso dia di più davanti alla difesa perché ha quelle qualità lì”.
Si riparte da immobile e Castellanos. Chiederà un altro attaccante?
“Come prima, tengo per me la risposta”.
Continuate a subire su duelli aerei persi. Quanto c’è lavorare?
“Li prendono anche gli altri. La statura poi non ci aiuta, va detto e analizzato”.
Dopo la Salernitana, la Lazio è la squadra che in casa ha calciato meno in porta. È solo questione di calciatori?
“La statistica è di tutto l’anno e non posso commentarla, io ho fatto solo una parte”.
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