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Lazio, il sindaco di Auronzo: “Costi eccessivi. Futuro? Ne parliamo a luglio”

Auronzo
Dario Vecellio Galeno, il sindaco di Auronzo di Cadore, commenta la possibilità di vedere ancora i biancocelesti sotto le Tre Cime dal 2024

redazionecittaceleste

Nessun dubbio su Auronzo 2023, tantissimi invece sulla possibile edizione del 2024. Continua a tenere banco il rapporto tra la Lazio e il comune cadorino, da quindici anni - sedici in estate - la casa estiva della società biancoceleste. Dopo le notizie di ieri, Dario Vecellio Galeno - il sindaco di Auronzo di Cadore - ha spiegato la situazione a Il Messaggero. “Apriremo una trattativa solo dopo che sarà terminato il contratto in essere. Gli organizzatori vorrebbero già formalizzare, ma è presto. Se ci saranno i margini saremo pronti a ragionare per il 2024, ma da luglio prossimo”. Insomma, nessuna deadline a gennaio-febbraio, almeno secondo il comune di Auronzo.

Sempre il sindaco Dario Vecellio Galeno ha commentato poi la situazione al Corriere delle Api. “Allo stato attuale c’è un contratto in essere, dunque il ritiro estivo della Lazio ad Auronzo si svolgerà regolarmente nella prossima estate. Le trattative interessano ciò che avverrà dal 2023 in avanti. A tal proposito la posizione dell’amministrazione è chiara e lo è stata sin dal momento dell’insediamento. Di quello che sarà lo vedremo a contratto scaduto, non con un anno di anticipo. Anche perché a nostro avviso non ci sono i presupposti per avviare in questo momento una nuova trattativa. Indipendentemente dalle volontà, è il momento storico che non ce lo permette”.

Il sindaco parla poi dei costi sostenuti dal comune per i biancocelesti, più alti di quanto diffuso. “Una cosa che possiamo dire con grande serenità è che il costo a carico del Comune di Auronzo per ospitare la Lazio è eccessivo se paragonato al numero delle presenze che genera sul territorio. Costo che non è di 300 mila euro ma, solo per l’anno 2022, di 530 mila euro. Ad oggi non siamo pronti per parlare di ciò che avverrà dal 2023 in poi, anche perché negli ultimi anni le cose in giro sono cambiate radicalmente. Siamo in presenza di un momento economico complesso, la montagna soffre e noi abbiamo fissato una serie di priorità che ci impongono ragionamenti approfonditi perché il costo del ritiro della Lazio ricade sulle tasche dei nostri concittadini”.

E ancora: “Sin dal momento del nostro insediamento abbiamo avviato una serie di incontri con la componente più attiva della cittadinanza, dal consorzio agli operatori turistici e commerciali, su come sviluppare il prodotto turistico auronzano in ottica futura.Le tematiche emerse sono tante. Tra queste c’è anche la Lazio ma non è l’unica strada percorribile. Ne abbiamo altre, tutte meritevoli di attenzione. Anche per questo motivo vogliamo ragionare a mente fredda senza che nessuno ci tiri per la giacchetta”.

Sbagliati anche gli introiti generati dalla presenza della Lazio, secondo il sindaco. “Dopo quindici anni, chiunque farebbe le stesse valutazioni che stiamo facendo noi. Sta succedendo anche in altre località. Quei numeri collegati alla presenza della Lazio ad Auronzo non sono veritieri, gli unici che consideriamo reali e sui quali possiamo fare ragionamenti sono quelli ogni anno inviati dalla Regione”. Riguardo l’hotel Auronzo, poi, conclude: “Si tratta di una situazione in evoluzione e questo, ad oggi, non permette assolutamente di poter sottoscrivere alcun tipo di contratto. Quello dell’hotel Auronzo è un problema oggettivo, che ci obbliga ad attendere l’asta e sapere se per il futuro ci sarà o meno una nuova gestione”.