"Sto bene, l'allenatore crede in me e questo mi spinge a fare sempre meglio". Queste le parole spese da Matias Vecino, centrocampista arrivato durante la fase estiva del calciomercato prestagione. Alla Lazio,el Mate, così soprannominato da compagni e tifosi, ha ritrovato una forma smagliante, dopo che per quasi due anni ha visto più panchina e infermeria che il campo. Non a caso, il giocatore uruguaiano ha dovuto affrontare diversi problemi fisici. Oltre a coronavirus e diversi problemi muscolari, Vecino è rimasto fermo ai box per ben 198 giorni a causa di un infortunio al ginocchio che l'ha perseguitato per diverso tempo. L'arrivo a Roma, sponda Lazio, sta giovando alla sua carriera. Non a caso, il tecnico della nazionale uruguaiana Diego Alonso lo ha convocato per le amichevoli contro Iran e Canada.
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Lazio, Vecino ritrova la sua condizione migliore con Sarri
Minutaggio esponenziale
Passare da gregario con pochi minuti a partita a quasi titolare fisso è un passo importantissimo. Specie se lo si fa in un momento in cui la propria carriera rischiava di crollare a picco. Lo sa bene Vecino, che ha lavorato tantissimo per poter ritrovar il campo e quella confidenza con il pallone che tanto gli mancava. Lo bene anche Sarri, che in lui ha sempre visto ottime doti e ha spinto la dirigenza ad acquistarlo. Non a caso, l'allenatore toscano finora l'ha spesso schierato titolare, o comunque gli ha permesso di giocare buone parti di partite. Dal primo minuto o in corso d'opera, il centrocampista uruguaiano ha dato sempre un contributo importante e il tecnico ha deciso di dargli fiducia. Non a caso, il suo minutaggio arriva a 378 minuti, quasi al pari di uno delle stelle del centrocampo biancoceleste come Luis Alberto.
Spirito nuovo
"All'Intercon Conte ero tornato da un pesante infortunio e in una squadra così competitiva trovare posto è stato difficile". Dopo il periodo duro con l'attuale tecnico del Tottenham e l'annata con Inzaghi, in cui non venne quasi mai impiegato, Vecino aveva bisogno di un nuovo stimolo. Perché non ripartire allora da un allenatore duro ma razionale, apparentemente scorbutico, ma consapevole di quanto in alto si debba spingere per raggiungere traguardi importanti. Inoltre, seppur essendo un giocatore già con grande esperienza, dal centrocampo biancoceleste el Mate può imparare tanto, ma allo stesso tempo insegnare. Non avrà la qualità tecnica di Milinkovic-Savic o il lampo di genio di Luis Alberto, ma giocatori come lui che battagliano duramente in mezzo al campo sono fondamentali. Uno di quelli che non molla mai. Uno proprio come Matias Vecino.
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