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Lazio-Lega, la guerra continua: Dal Pino dà del maleducato a Sarri

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L'ennesima caduta di stile da parte di Dal Pino che attacca il tecnico della Lazio per colpire il suo presidente Lotito

redazionecittaceleste

E' diventata una guerra senza quartiere quella che sta portando avanti la Lega calcio contro il tecnico della Lazio Maurizio Sarri. L'allenatore toscano, alla vigilia della sfida contro il Bologna, aveva denunciato la calendarizzazione della sfida contro la formazione felsinea, considerando l'impegno sostenuto dai biancocelesti il giovedì sera alle 21.00 contro la Lokomotiv Mosca. Le parole dell'allenatore laziale non erano piaciute al preisdente di Lega Dal Pino, che aveva risposto attraverso un comunicato in tono quanto meno polemico tirando in ballo un regolamento che - all’interno della Lega stessa - non è scritto, ma fa riferimento alle partite delle competizioni dell’Uefa.

Tutto ciò non è piaciuto affatto all’allenatore della Lazio. Sarri ha avuto modo di rispondere per le rime al comunicato della Lega calcio. ”I regolamenti ci sono, ma conta anche il buonsenso che non è una dote comune. Anzi è una dote molto rara. Una persona dotata di buonsenso avrebbe messo le gare delle squadre impegnate in Europa la domenica sera, come posticipo. Invece noi giochiamo prima di tutti. Non mi sembra un buon trattamento per tutela dei miei giocatori e tutela del popolo laziale e del calcio. Se la prossima settimana dovessero utilizzare la stessa cosa anche con il Napoli e con la Roma sarò critico ugualmente”.

Non contento del comunicato ufficiale diramato contro l’allenatore della Lazio, il presidente Dal Pino oggi ha rincarato la dose commentando la vicenda con parole ineleganti e prive di stile. "Le polemiche di Sarri? In Premier ha dovuto giocare più di una volte partite con meno di 60 ore di distanza l'una dall'altra, qui ne aveva 61. Noi siamo abituati alle pressioni, non ci piace la maleducazione". Le accuse indirette - ma infide e ben percepibili - del numero uno della Lega si commentano da sole. Evidentemente il ruolo di 007 interpretato qualche giorno fa nel centro di Roma - rincorrendo per le vie della capitale uno scippatore - deve avergli dato alla testa: un episodio che ha messo in luce la poca razionalità del personaggio, molto istintivo, spesso imprudente. Non solo nei fatti, anche con le parole.