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Lotito ascoltato dalla Procura: “Lo confermo, ma non ho nulla da nascondere”

Lotito
Il presidente Claudio Lotito ha avuto un breve colloquio con la Procura di Perugia in merito all'inchiesta sviluppatasi negli ultimi giorni
Stefania Palminteri Redattore 

In relazione a quanto emerso su diversi quotidiani nazionali nelle ultime ore, il patron biancoceleste Claudio Lotito, sulle colonne del Messaggero, conferma di esser stato ascoltato come persona informata dei fatti dalla Procura di Perugia in merito all'inchiesta aperta.

"Sono stato chiamato come testimone e mi sono presentato subito con la massima disponibilità. Potevo anche eccepire il fatto di essere un parlamentare e la Procura avrebbe dovuto chiedere l'autorizzazione per interrogarmi. Ma non l'ho fatto, perché non avevo assolutamente nulla da nascondere. Il colloquio è durato pochissimo, proprio perché non ne sapevo nulla. Mi hanno fatto tutta una serie di nomi, chiedendomi se li conoscessi o meno, ma io non avevo idea di chi fossero. È la verità, basta verificarlo".

E sul rapporto con Emanuele Floridi: "Ho risposto che lo conosco come tutti nel mondo del calcio". Poi, precisa: "La conoscenza non può determinare altro, mica parliamo di dipendenti miei o di qualcuno che pago. E poi, se anche qualcuno che conosco dovesse fare una rapina in banca, dove c'è scritto che lo venga a dire a me o che io lo sappia? Lo dico perché qualcuno sta strumentalizzando quest'inchiesta di cui non so nulla, parlando di personaggi vicini a Lotito o amici del sottoscritto. Siamo alla follia, queste sono calunnie belle e buone. Qualcuno si sta divertendo a mettere sempre il mio nome in mezzo".

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